Avaaz è un'organizzazione lobbystica che sta dando un contributo abbastanza rilevante alla realizzazione di quelle promozioni commerciali travestite da attivismo politico che servono alle gazzettine per riempire quei fastidiosi spazi bianchi che rimangono tra una pubblicità e l'altra, sia sulla carta che sui monitor. Per assolvere a questo compito così costruttivo ed utile, Avaaz promuove "petizioni on line" e cura qualche minima comparsata non virtuale in cui la mancanza di giovani donne con pochi abiti addosso viene colmata da qualche "attivista" travestito da coniglio gigante.
I nostri lettori ricorderanno che ad agosto del 2012 abbiamo aiutato il successo di una petizione sottoposta ad Avaaz, nella quale si proponeva nientemeno che l'abolizione della luce rossa dei semafori. Tra le ragioni per caldeggiare un mondo a tanti colori in cui le persone possano muoversi liberamente, adducemmo la volontà di "spazzare via tutti i lacci e lacciuoli burocratici che hanno finora bloccato gli investimenti in campo stradale". In pochi giorni la petizione superò le cinquecento adesioni; a quel punto i serissimi ed influenti responsabili di Avaaz decisero di bloccarla non per l'assurdità dei suoi propositi, ma perché tra i firmatari risultavano Hermann Goering ed i nani di Biancaneve al completo.
Il promotore della petizione Miguel Martinez colse l'occasione per rispondere all'Oliver MacColl che gli aveva scritto (apparentemente ad personam) per segnalare la cosa, non mancando di fargli notare aspetti delle petizioni promosse da Avaaz che vanno dal farsesco al sospetto, per tacere dell'autorevolezza e dell'attendibilità dell'organizzazione nella sua interezza.
A dicembre 2012 Miguel Martinez, già nominato d'ufficio "membro influente" della "comunità" Avaaz da qualcuno -o presumibilmente da qualcosa- che non aveva neppure i dati minimi per potersi pronunciare sulla sua reale esistenza, riceve un'altra mail da Avaaz.
Sembra una di quelle circolari che il direttore commerciale di una fabbrica di lucido da scarpe potrebbe inviare ai propri commessi viaggiatori insieme con gli omaggi alimentari in uso a fine anno. La pubblichiamo per intero, compreso il commento conclusivo del destinatario.
Sembra una di quelle circolari che il direttore commerciale di una fabbrica di lucido da scarpe potrebbe inviare ai propri commessi viaggiatori insieme con gli omaggi alimentari in uso a fine anno. La pubblichiamo per intero, compreso il commento conclusivo del destinatario.
Delivered-To: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Date: Wed, 19 Dec 2012 00:51:02 -0500X-Campaign-ID: avaazDecember1723FullGlobal201212170431452082X-Version-ID: 20246
From: "Ricken Patel - Avaaz.org"
Subject: Guarda questa cosa pazzesca e bellissima che abbiamo creato assieme
List-Unsubscribe: < mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
X-BINDING: avaaz3
To: "Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."
Cari fantastici membri di Avaaz,
Ora che il 2012 è quasi alle nostre spalle, vorrei fermarmi un momento a riflettere su questa pazza e meravigliosa comunità di speranza che abbiamo creato insieme. I numeri sono impressionanti:
Siamo in 17,2 milioni a ricevere oggi quest'email e il numero continua a salire vertiginosamente (è quasi raddoppiato negli ultimi mesi!).
Proveniamo da tutte le 194 nazioni, 1,7 milioni dal Brasile, 1,6 milioni dalla Francia, 773.000 dall'India. Ecco la mappa.
Abbiamo intrapreso più di 100 milioni di azioni, online e offline, e comunicato a più di 250 milioni di amici le nostre campagne.
Le nostre voci hanno portato l'attenzione su temi cruciali, con una copertura mediatica di almeno 15.000 notizie solo quest'anno.
Abbiamo fatto donazioni in 400.000: attraverso Avaaz sono stati donati quasi 7 milioni di dollari ad altre associazioni umanitarie e di promozione dei diritti umani e di democrazia.
In 20.000 abbiamo già lanciato e cominciato a vincere campagne usando la nostra nuova piattaforma per le petizioni della comunità.
Il Presidente pachistano firma la nostra petizione
che ha permesso a 3 milioni di bambini di andare finalmente a scuola
La nostra imponente azione per la Palestina proprio fuori dalla commissione UE
durante l'incontro dei ministri degli esteri
Ma oltre ai numeri c'è molto altro: migliaia di storie di persone che si sono unite sulla base di una speranza così forte da essere in grado di vincere il cinismo e ottenere il cambiamento. Non solo nelle piccole cose, ma anche nelle questioni molto, molto importanti.
Vi ricordate di Malala, quella bambina incredibilmente coraggiosa cui i Talebani avevano sparato alla testa per aver condotto una campagna a favore dell'educazione delle bambine? In una sola settimana, il team di Avaaz ha lavorato insieme a organizzazioni pachistani per mettere a punto una strategia ambiziosa e permettere così a tutti i bambini di andare finalmente a scuola. Dopo essere stata firmata da 886.000 nostri membri, questa petizione è stata consegnata da Gordon Brown, inviato speciale delle Nazioni Unite per l'educazione globale, direttamente nelle mani del presidente Zardari, che l'ha personalmente sottoscritta! La notizia che Zardari aveva approvato lo stanziamento di un fondo per permettere a Malala e altri 3 milioni di bambini di andare a scuola, comunicatale in ospedale, l'ha lasciata senza parole! Brown ha definito la nostra mobilitazione "cruciale". Tutto questo avveniva poco prima che 1,8 milioni di noi giocassero un ruolo fondamentale nel riconoscimento dello stato palestinese. Quando Israele e gli Stati Uniti hanno cominciato a intimare i paesi di votare contro la risoluzione, noi abbiamo pubblicato sondaggi in 4 paesi, effettuato migliaia di telefonate, abbiamo fatto pressione sui leader e srotolato striscioni alti 4 piani di un palazzo fuori dagli incontri ufficiali. Durante la votazione finale solo 9 paesi su 193 hanno votato contro! L'ambasciatore palestinese all'UE ha dichiarato: "Avaaz ha giocato un ruolo fondamentale nel persuadere i governi a sostenere la richiesta del popolo palestinese...la solidarietà e il sostegno dimostrati non saranno dimenticati in Palestina". Nel corso di questo stesso anno poi, un numero sensazionale pari a 2,8 milioni di persone ha preso parte alla storica campagna per fermare il trattato ACTA: una vittoria fondamentale contro il tentativo da parte di grandi multinazionali di censurare internet. L'Europa ha sotterrato il trattato, e il presidente del Parlamento europeo ha affermato di essere rimasto "molto colpito dall'imponente petizione di Avaaz che è stata presa in seria considerazione dal Parlamento Europeo". Altri membri influenti del Parlamento ci hanno pubblicamente citato come fattore fondamentale che li ha indotti a valutare attentamente e poi a opporsi ad ACTA.
Queste sono 3 delle centinaia di storie solo di quest'anno che potremmo raccontarvi! (Date un'occhiata alla pagina In Evidenza per altre informazioni) Non vedo l'ora di vedere cosa sarà in grado di fare la nostra comunità nel 2013: dalla salvaguardia delle foreste pluviali e della fauna selvatica all'appoggio al popolo siriano e alla Primavera Araba, fino allo smantellamento del corrotto impero mediatico di Rupert Murdoch e molto altro ancora.
Insieme abbiamo costruito qualcosa di straordinario, uno strumento di speranza e di cambiamento per il mondo; e ciascuno di noi ha contribuito a renderlo una realtà. La prossima volta che andate a cena fuori con gli amici o a una festa, provate a chiedere se anche qualcun altro è membro di Avaaz: ci sono buone possibilità che ne troviate qualcuno e forse, parlandoci, la vostra speranza verrà rafforzata. Perché possiamo ottenere molto da soli, ma se ci uniamo e rimaniamo insieme, qualsiasi cosa è possibile.
Con enorme riconoscenza per ogni singola splendida persona coinvolta in questa eccezionale comunità,
Ricken e tutto il team di Avaaz
Uno per farsi buttare fuori da Avaaz, per uscire da questa pazzesca e bellissima comunità, cos'altro deve fare esattamente, oltre a sputtanarli pubblicamente e falsificare cinquecento firme?
Miguel