A Tashkent si trova il Khast Imom, il centro islamico costruito e finanziato dallo stato uzbeko. Il paese è generalmente laicizzato e pare che solo il tre per cento della popolazione adulta sia credente e praticante; nonostante questo, dopo l'indipendenza molte infrastrutture legate al culto ed all'insegnamento religioso sono state restaurate senza badare a spese, per due motivi principali. Il primo è dato dalla necessità di costruire un'iconografia ed un apparato rappresentativo nazionali e nazionalisti, il secondo dalla necessità geopolitica di contrastare la lotta armata, espressione con cui la dirigenza uzbeka tende a identificare ogni tipo di opposizione al governo. La repressione ha permesso alla classe politica uzbeka di farsi percepire come alleato affidabile almeno dai tempi dell'aggressione all'Afghanistan nel 2001, e l'ha autorizzata di fatto a battere cassa sia presso gli statunitensi che presso i russi.
Il Khast Imom ospita la Moschea Telyashalyak, nella cui biblioteca si trova, custodito con ogni cura, il Corano di Osman.
Il Corano di Osman, portato a Samarcanda da Timur e poi dai russi a Leningrado, è stato restituito all'Uzbekistan nel 1924. Si tratta di una copia rivestita in pelle di daino che risalirebbe al 651 ed è considerata la più antica del mondo. Il testo non è completo: nonostante i trecento chili di peso delle pergamene -su ciascuna ci sono dalle otto alle dodici righe di testo- il manoscritto riporta circa un terzo di tutto il Libro.
Il Khast Imom ospita la Moschea Telyashalyak, nella cui biblioteca si trova, custodito con ogni cura, il Corano di Osman.
Il Corano di Osman, portato a Samarcanda da Timur e poi dai russi a Leningrado, è stato restituito all'Uzbekistan nel 1924. Si tratta di una copia rivestita in pelle di daino che risalirebbe al 651 ed è considerata la più antica del mondo. Il testo non è completo: nonostante i trecento chili di peso delle pergamene -su ciascuna ci sono dalle otto alle dodici righe di testo- il manoscritto riporta circa un terzo di tutto il Libro.
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