Un'operazione ovviamente maldigerita da un sedicente establishment incapace sì di vedere oltre il proprio naso, ma capacissimo di cancellare a colpi di linciaggi mediatici e/o di galere tutto quello che gli pare fuori posto in realtà sociali assimilate a salotti buoni. Mettendo anche in questo generose dosi di quell'incompetenza e di quella sostanziale idiozia che sono i tratti più connaturati all'"occidentalista" contemporaneo: secondo il Movimento di Lotta per la Casa l'irruzione dei gendarmi nello stabile occupato è stata concretamente motivata dal fatto che, in quasi un anno, nessuno si era curato di chiedere il sequestro dell'immobile...
Firenze. All'inizio del 2009 l'occupazione di uno stabile appartenente all'ex ospedale pediatrico Meyer ha rappresentato un boccone amarissimo per il mondo politico cittadino, la cui componente "occidentalista", nei fatti rappresentata da una gang di viziati incompetenti autonominatasi paladina contriddegràdo e pellasihurézza, è sotto ogni punto di vista mediaticamente sovrarappresentata.
In molti casi la sovrarappresentazione mediatica nasconde la cialtroneria di individui che nella "politica" hanno quell'ancora di salvezza che evita loro di fare i conti con un tessuto produttivo che non tollera certe alzate d'ingegno e che li considererebbe dei bastoni tra le ruote in qualunque genere di attività retribuita.
La politicanza da gazzetta, invece, consente alle istanze più deteriori dell'"occidentalismo" contemporaneo di agire a tutto campo e senza contraddittorio: all'incompetenza profonda e all'ignoranza di qualunque genere di problema che sono dati strutturali dell'"occidentalista" contemporaneo si accompagnano come corollari piccineria, calcolo, egoismo, ingordigia obesa e quel "legalismo" che è esclusivamente l'applicazione della "legge" ai poveri e la sua interpretazione per i ricchi. Il tutto genera ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno un coro ossessivo e neppure mascherato, in un giornalame che riporta senza mutare una virgola comunicati di questura e news di agenzia.
L'amministrazione comunale considerava negativamente la costruttiva occupazione dell'ex Meyer fin dal suo inizio, prospettando per gli stabili favolosi usi sociali che in concreto producono il più delle volte autentiche e costosissime bolle di sapone. Le città della penisola italiana grondano di stabili "restituiti alla legalità", come scribacchia un coro gazzettiero che ha anche il coraggio di sbandierare una dignità professionale, che nei fatti sono un insulto alla miseria e alle necessità vitali di una popolazione il cui impoverimento progressivo non data certo dall'altro ieri.
Col pretesto di un episodiuccio da niente la gendarmeria ha chiesto all'inizio di ottobre il sequestro dello stabile occupato. Il giornalame ha pubblicato articoli monocordemente denigratori ed ha fatto letteralmente le pulci ai cittadini rumeni trovati all'interno degli ambienti, sicuro dell'impunità su cui può contare ogni volta che è in grado di accanirsi su chi ha ben altri problemi che non difendersi dal linciaggio quotidiano e gratuito perpetrato da redazioni asservite il cui ributtante operato è molto peggio che inutile.
Molti "articoli" presentano foto dello stabile occupato in cui spiccano padiglioni satellitari: una vista familiare a chi abbia visitato realtà più normali come le città di Damasco o di Qom. Ecco, ai pennaioli tanto basta per statuire l'alto reddito degli occupanti. Eppure basta sfogliare la stessa gazzetta per essere sommersi di pubblicità di "credito al consumo", una delle ultime vergognose invenzioni per incatenare a vita i lavoratori ad una weltanschauung criminale il non condividere la quale si configura ormai come un reato, e di bottegoni di elettrodomestici che da qualche tempo, e senza che la cosa abbia allarmato nessuno, propongono le rate anche per i frullatori a immersione.
I mustad'afin delle occupazioni fiorentine sono il bersaglio contro cui politici e mass media degni di ogni disprezzo si accaniscono ogni giorno. E per questo hanno, ancora una volta, la nostra solidarietà.