Il 21 luglio 2017 il boiscàut di Rignano sull'Arno ha presentato a Firenze il proprio ultimo libello davanti a circa trecento persone. Secondo i foglietti c'erano molti addetti ai lavori (nella penisola italiana ci sarebbero centodiecimila gazzettieri) il che significa che persino nella città che viene postulata più amica del ben nutrito e ben vestito segretario del "Partito Democratico" i sudditi hanno accolto l'evento con l'indifferenza che meritava.
Qualche chilometro più in là e più o meno in contemporanea un paparino anconetano di nome Diego Urbisaglia dava invece una più concreta e assai più credibile prova di che individui infarciscano i ranghi di quel "partito", vanificando con puntualità gli sforzi del boiscàut di presentarlo come diverso dai sedicenti avversari.
Avanti sembra richiamare nel titolo l'en marche francese, visto che da quelle parti in pochi mesi l'establishment è riuscito ad affidare a un certo Macron il compito di mandare avanti le cose con i soliti sistemi (più mercato, più galera, non ci sono alternative) e dovrebbe essere una specie di autobiografia apologetica cui non abbiamo alcuna intenzione di dedicarci. Bastano le velenose invettive di Alessandra Daniele, che con il suo autore ha un rancoroso conto aperto ormai da anni.
Da “Basta tasse” ad “Aiutiamoli a casa loro”, Avanti, il presunto nuovo libro-manifesto politico di Matteo Renzi, è fatto con gli avanzi della Lega.La cosa non dovrebbe stupire nessuno.Sotto la verniciata ipocrita di fuffa politically correct, il Cazzaro è sempre stato profondamente reazionario, e lo hanno abbondantemente dimostrato tutte le sue iniziative politico-economiche, dal Jobs Act all’abolizione dell’Articolo 18, da Salvabanche e Pacchetti Sicurezza, al tentativo di smantellare la Costituzione antifascista per istituire una dittatura della maggioranza relativa, dall’alleanza organica coi Marchionne e i Berlusconi, all’arrogante disprezzo che ha sempre dimostrato nei confronti di sindacati e movimenti, dei rari giornalisti non leccaculo, e in definitiva di chiunque e qualsiasi cosa anche solo d’un millimetro alla sua sinistra, compresi gli innocui devoti di Padre Pisapio che adesso il PD vorrebbe fagocitare per la ripicca di sottrarli alle fauci di D’Alema.Il conservatorismo borghese reazionario di matrice berlusconiana del quale il Cazzaro è un tardo sottoprodotto ormai però non basta più. E Renzi lo ha capito.Lo Zeitgeist è cambiato, l’egemonia culturale è passata all’estrema destra, oggi rappresentata in Italia innanzitutto dalla Lega.E anche questo non dovrebbe stupire nessuno, a cominciare dai costernati commentatori di quell’establishment che è in realtà il vero responsabile della deriva fascista in atto.Dopo aver sistematicamente strappato a milioni di persone diritti, speranze e dignità, ficcandogli in testa con ogni media necessario che l’unico modo per sopravvivere sia sbranarsi a vicenda; dopo aver ridicolizzato e criminalizzato ogni forma di idealismo e di solidarietà, ogni desiderio di giustizia e di uguaglianza; dopo aver ridotto interi stati a distese di macerie in fiamme costringendone le popolazioni a vendersi in schiavitù, usandole come esercito industriale di riserva per tagliare i salari, e capro espiatorio su cui scaricare le tensioni sociali mettendo gli sfruttati l’uno contro l’altro; dopo aver umiliato e portato alla rovina intere generazioni, derubando gli anziani del frutto d’una vita di lavoro e i giovani d’ogni speranza per il futuro, adesso le élites hanno la faccia da culo di fingere persino d’indignarsi che le classi sfruttate si rivolgano nella direzione sbagliata dopo che tutte le altre gli sono state intenzionalmente precluse.La colpa storica, politica, e sociale della deriva fascista in atto ricade innanzitutto sulle lerce coscienze di coloro che adesso la denunciano dall’alto dei privilegi che hanno estorto e dei miliardi che hanno saccheggiato.Le classi dirigenti e i loro Cazzari, che sono da sempre la prima causa del fascismo, e che come sempre si preparano ad approfittarne ancora una volta.Perché se è vero che preferiscono una falsa democrazia a una dittatura esplicita, è anche vero che a una democrazia autentica preferiscono il fascismo.