La vodka è un forte distillato di origini che potremmo tranquillamente definire infami e che non c'è nessunissima ragione per pagare più di venti euro al secchio. Una decina di anni fa a Baku in uno hotel di media categoria se ne poteva acquistare un quarto di litro pagandolo lo stesso prezzo di una mezza minerale.
Nell'estate del 2017 un negozio fiorentino vende (chissà a chi) vodka a centodieci euro la bottiglia grande, e ottantadue per la piccola.
Sull'etichetta c'è scritto Cavalli, il che fa pensare debba essere un'idea del solito sarto.
Chissà se il suo reparto marketing ha considerato le divertenti considerazioni che può suscitare l'etichettare cavalli una bevanda qualsiasi.
Ma forse non è il caso di esagerare con le illazioni malevole: probabile che di vodka in azienda se ne intendano davvero.
Nell'estate del 2017 un negozio fiorentino vende (chissà a chi) vodka a centodieci euro la bottiglia grande, e ottantadue per la piccola.
Sull'etichetta c'è scritto Cavalli, il che fa pensare debba essere un'idea del solito sarto.
Chissà se il suo reparto marketing ha considerato le divertenti considerazioni che può suscitare l'etichettare cavalli una bevanda qualsiasi.
Ma forse non è il caso di esagerare con le illazioni malevole: probabile che di vodka in azienda se ne intendano davvero.