Qualche mese fa abbiamo avuto modo di parlare del Partito Comunista dei Lavoratori.
A Firenze il PCL è una delle molte organizzazioni che si ostinano ad operare nel mondo della politica attiva, che è ristretto e prodigiosamente litigioso.
La politica attiva ha varie caratteristiche intollerabili per il democratismo contemporaneo, prima tra tutte quella di ostinarsi a pensare e ad agire sul piano concreto con manifestazioni, presidi, volantini, occupazioni ed altre iniziative inconcepibili in un contesto sociale in cui gli unici comportamenti non sanzionati penalmente sono quelli di consumo (e neppure tutti) ed in cui è sufficiente alzare troppo la voce al pallonaio per vedersela con la polizia politica.
In "Occidente" i limiti ammessi alla partecipazione alla vita politica concidono con l'adeguamento incondizionato allo stato di cose presente, che come corollario ha il confinamento dello scontento alla risibile e posticcia libertà garantita dalla telematica. La partecipazione alla vita politica, in definitiva, consiste soprattutto nell'agevolare in ogni modo il lavoro di un manovratore il cui refrain non si discosta mai dal "Non ci sono alternative" e "Più galera per tutti".
Non è il caso qui di ripetere quanto denunciato per molti anni da voci ben più autorevoli e documentate della nostra, che con ragione parlano di "dittatura liberale" e di "intolleranza liberale". E' appena il caso di ricordare che nello stato che occupa la penisola italiana i temi sostanziali della propaganda "occidentalista", ivi incluso il derubricare a terrorismo qualunque comportamento non sposti denaro dalle tasche di chi ne ha poco a quelle di chi ne ha molto, non vengono seriamente messi in discussione da nessuna forza politica ammessa agli organi di rappresentanza. Nella "democrazia da esportazione" che è il principale vanto dell'"Occidente" contemporaneo l'esclusione del dissenso non riguarda solo gli organi di rappresentanza, ma coinvolge ogni àmbito ed ogni livello della vita associata e colpisce tanto più perentoriamente quanto più competenti e documentate sono le voci che dissentono. Il Partito Comunista dei Lavoratori di Firenze offre a fine marzo 2015 un piccolissimo campione della prassi con cui il democratismo "occidentale" agisce ad ogni livello, a cominciare da quello interpersonale. Negli stessi giorni un altro campione del genere ci viene offerto da Miguel Martinez, ex addestratore di bande paramilitari convertitosi all'attivismo di quartiere e trovatosi -non certo per la prima volta- a constatare de visu quali siano i pregi sostanziali del democratismo rappresentativo.
Dunque, il blog del PCL fiorentino riporta un episodio insignificante.
Durante un concerto un non meglio specificato "portavoce di sezione" sarebbe stato "aggredito verbalmente" da una altrettanto poco specificata "consigliera comunale del PD presente in sala" che sarebbe poi passata "a sistemi più maneschi grazie all'aiuto del proprio accompagnatore".
Per sapiente caso eravamo presenti al concerto. Alla acutissima sensibilità democratista non sfuggono neppure le manifestazioni artistiche; come al pubblico del pallonaio si impone a suon di legislazione penale di non rompere niente e di cantare cori casti e puri degni di figurare nella manifestazione-prodotto in cui esso ha il ruolo di comparsa pagante, così il massimo di libertà consentito alla musica è quello delle acconciature estrose.
I Malasuerte Firenze Sud suonano da oltre quindici anni ed il loro miscuglio di rock, ska e punk tocca sistematicamente e con accurato puntiglio moltissimi argomenti invisi all'"occidentalismo", dalla guerriglia partigiana all'indipendenza basca. Componenti e claque non sfoggiano stracci firmati e non hanno comportamenti che assecondano la tranquillità "occidentalista"; che il "portavoce di sezione" di cui sopra avesse spazio per esprimere il poco gradimento suscitato presso le persone serie dalle ultime iniziative del piddì senza la elle nella zona di Firenze Sud era il minimo che potesse accadere.
L'agenda politica del piddì senza la elle, anche nel livello locale, non è in alcun dettaglio distinguibile da quella dei suoi sedicenti avversari. Di qui il successo elettorale del "partito", ma di qui anche le non poche critiche che qualsiasi persona competente può avanzare senza tema di smentita. In dettaglio, il portavoce del PCL si è limitato a ricordare che, contando solo gli ultimi tre mesi, il piddì di Bagno a Ripoli si è rivelato indistinguibile dai suoi avversari in almeno due occasioni.
Nel primo caso, ha avallato l'iniziativa elettorale di cui è stato protagonista un diplomato divorziato e in sovrappeso specializzato nello sputare nel piatto in cui mangia abbondantemente da molti anni. Gli "occidentalisti" propriamente detti (in Toscana da sempre minoranza disprezzata e sporca in ogni senso) sono perfettamente rappresentati da elementi di questo genere. La mobilitazione di protesta cui il PCL ha preso parte ha fatto sì che l'iniziativa abbia potuto svolgersi solo grazie alla mobilitazione di decine di gendarmi, cosa oltremodo lodevole perché ha rimesso un po' di cose al loro posto, confermando innanzitutto la consuetudine costruttiva e molto buona che le iniziative "occidentaliste" a Firenze possano svolgersi solo dopo che la militarizzazione del territorio è intervenuta a garantire l'incolumità degli organizzatori.
Nel secondo caso, il "partito" avrebbe esplicitamente autorizzato una serie di iniziative di cui non troppo tempo fa persino le gazzette amiche evidenziavano i lati farseschi prima che abietti, e che consistono sostanzialmente nella pratica assidua ed esplicita della delazione. A qualunque sigla di partito faccia riferimento, l'"occidentalismo" ha una sua coerenza, in questo caso quella di applicare la legge ai poveri e di interpretarla per i ricchi.
La cosa non è piaciuta a Laura Franchini, la "consigliera comunale" di cui sopra cui deve essere parso inconcepibile che un concerto e un pubblico del genere avessero priorità e weltanschauung diverse da quelle di un neomelodico qualsiasi. Di qui i commenti sarcastici e il passaggio a sistemi più maneschi grazie all'aiuto del suo accompagnatore.
A questo punto è utile che si passi in breve rassegna di quale prestigio, di quali competenze e di quale autorevolezza possono dare prova questi due signori.
Sul sito locale del "partito" Laura Franchini pubblica a proprio nome qualche riga priva di ogni rilievo. Del piddì con la elle a Bagno a Ripoli sarebbe vicesegretario[*]. E' molto probabile che a questa Laura Franchini realmente esistente corrisponda anche una omonima autoschedatura sul Libro dei Ceffi, che conferma anche in questo caso la sua repellente funzione di sentina di mediocri. Al momento in cui scriviamo l'autoschedatura a nome Laura Franchini presenta un guazzabuglio di cani, pallonieri, musichette con ragazze poco vestite, attorucoli strapagati e un bric-à-brac di quelle buone cause del tipo che uno fa clic e a Tabriz smettono di lapidare le adultere. Nulla che permetta la minima inferenza obiettiva -e meno che mai lusinghiera- sulle competenze di una Franchini reale, sulla cui capacità argomentativa sarà pietoso non trarre conclusioni.
L'autoschedatura riporta anche l'affermazione "Fidanzata ufficialmente con Cristian Barsacchi dal 28 giugno 2013", da cui si viene a sapere che le autoschedature si scambiano promesse di matrimonio.
Secondo la logica delle autoschedature, è probabile che in un Cristian Barsacchi realmente esistente vada identificato l'accompagnatore passato a vie di fatto. Alcuni dei presenti che hanno seguito con attenzione tutta la scena ci hanno riferito che ha dovuto essere allontanato come un mangiaspaghetti qualunque prima che gli astanti infastiditi se ne occupassero altrimenti.


Sul Libro dei Ceffi esiste anche una autoschedatura intitolata a Cristian Barsacchi (temi trattati: pallone, pallone travestito, balocchini vari) il cui redattore tiene molto ad evidenziarne le caratteristiche migliori: "Ha studiato scienze confuse presso gingillometria applicata". Un individuo unico ed insostituibile, capace di sorprendenti guizzi di autoconsapevolezza, come quello che lo ha portato a identificarsi in una scimmia.
La politica "occidentale" si avvale di simili difensori e propagandisti ad ogni livello, dal circolo di paese in su; in "Occidente" da molto tempo chiunque abbia un minimo di rispetto di sé evita di confondersi con la politica istituzionale, quindi la differenza tra una Laura Barsacchi, un Cristian Franchini ed i loro superiori gerarchici è soltanto una faccenda di potere d'acquisto, non certo di competenze.
Un motivo in mezzo a tanti per evitare di avere a che fare con certi aspetti della vita aggregata.


[*] "...Neanche cuoco... Sottocuoco...!" (cit.)