La città di Aleppo è sede di mercato importante ed è frequentata anche da moltissimi turchi del Sangiaccato attirati dai prezzi concorrenziali. I rapporti tra Siria e Turchia hanno un ulteriore punto di tensione proprio nelle vicende del Sangiaccato, annesso dalla Turchia nel 1939 col beneplacito francese, dopo un plebiscito che i siriani non hanno mai riconosciuto valido.
Pare che il sito sia abitato ininterrottamente da almeno ottomila anni; nel corso dell'età del bronzo la zona faceva parte dell'areale di influenza della vicina città di Mari, uno degli insediamenti di maggior importanza di quel periodo. Aleppo è stata occupata, nel corso dei millenni, da hittiti, neohittiti, assiri, caldei, persiani e seleucidi. Dopo il 64 d.C. fu parte dell'impero romano, e quindi di quello bizantino. La conquista araba avvenne nel 637: la città prosperò fin quando la capitale del califfato non fu spostata a Baghdad dagli abbasidi. Nel corso del medio evo varie potenze si contesero il controllo della città, senza riuscire ad espugnarne la cittadella fino al 1260, anno in cui ci riuscirono i mongoli. La cittadella ricostruita fu di nuovo presa e distrutta da Timur Lenkh, nel 1400.
I turchi strapparono la città ai mamelucchi nel 1516; fino al 1920 Aleppo seguì le sorti dell'impero ottomano per entrare alla fine a far parte del protettorato francese.
La cittadella di Aleppo si trova su una collina naturale, sede di un luogo di culto già mille anni prima di Cristo. Il fossato e gli spalti che la circondano hanno un'architettura difensiva tipica delle fortezze mediorientali e centroasiatiche e furono realizzati nel XII secolo.
La Grande Moschea fu fatta costruire dallo stesso al'Walid che fece costruire quella di Damasco, e portata al termine dal suo successore. Saccheggi, incendi e terremoti ne hanno imposto molte ricostruzioni, cosicché la parte più antica del complesso è l'altissimo minareto isolato, risalente al 1090. All'interno si troverebbe la tomba di Zaccaria, padre del Battista.
Pare che il sito sia abitato ininterrottamente da almeno ottomila anni; nel corso dell'età del bronzo la zona faceva parte dell'areale di influenza della vicina città di Mari, uno degli insediamenti di maggior importanza di quel periodo. Aleppo è stata occupata, nel corso dei millenni, da hittiti, neohittiti, assiri, caldei, persiani e seleucidi. Dopo il 64 d.C. fu parte dell'impero romano, e quindi di quello bizantino. La conquista araba avvenne nel 637: la città prosperò fin quando la capitale del califfato non fu spostata a Baghdad dagli abbasidi. Nel corso del medio evo varie potenze si contesero il controllo della città, senza riuscire ad espugnarne la cittadella fino al 1260, anno in cui ci riuscirono i mongoli. La cittadella ricostruita fu di nuovo presa e distrutta da Timur Lenkh, nel 1400.
I turchi strapparono la città ai mamelucchi nel 1516; fino al 1920 Aleppo seguì le sorti dell'impero ottomano per entrare alla fine a far parte del protettorato francese.
La cittadella di Aleppo si trova su una collina naturale, sede di un luogo di culto già mille anni prima di Cristo. Il fossato e gli spalti che la circondano hanno un'architettura difensiva tipica delle fortezze mediorientali e centroasiatiche e furono realizzati nel XII secolo.
La Grande Moschea fu fatta costruire dallo stesso al'Walid che fece costruire quella di Damasco, e portata al termine dal suo successore. Saccheggi, incendi e terremoti ne hanno imposto molte ricostruzioni, cosicché la parte più antica del complesso è l'altissimo minareto isolato, risalente al 1090. All'interno si troverebbe la tomba di Zaccaria, padre del Battista.
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