Cirene è l'antico capoluogo di una pentapoli che comprendeva anche Teuchira-Arsinoe, Euesperide-Berenice (Bengasi), Apollonia e Barce-Tolemaide. Il sito archeologico, molto esteso ed ancora racchiuso tra le mura antiche, presenta ambienti e monumenti di genere molto vario, dai teatri classici agli ambienti ipogei. Esiste anche un museo in cui sono raccolti alcuni tra i moltissimi resti scultorei reperiti nella zona.
Stando ad Erodoto, l'insediamento greco nella zona risalirebbe al VII secolo e sarebbe stato opera di fuoriusciti da Thera-Santorini, guidati da Batto. Cirene rimase un regno fino al 440 a.C., quando diventò una repubblica sotto influenza persiana. Annessa da Alessandro nel 331, nei secoli successivi visse fasi alterne di indipendenza e di sudditanza al potere dell'Egitto tolemaico. All'inizio del I secolo a.C. Roma cominciò ad esercitare la sua influenza sulla Cirenaica: nel 75 Cirene divenne parte di una provincia romana. Fu restituita ai tolomei da Marco Antonio nel 37 e tornò sotto controllo di Roma nel 30, con la conquista romana dell'Egitto.
La popolazione era a maggioranza greca; esisteva anche una nutrita colonia ebraica che si rese protagonista di due rivolte in età imperiale, la seconda delle quali attorno al 117 causò, tra rivolta vera e propria e repressione, danni tanto estesi da spopolare la regione. Un terremoto nel 262 obbligò a restauri frettolosi, in un periodo in cui la fortuna di Cirene come scalo e centro commerciale si era andata bruscamente ridimensionando anche a causa dell'estinzione del silfio, una pianta aromatica e medicinale cui la città doveva molto del suo successo economico.
Secondo testimonianze contemporanee, il successivo e devastante terremoto del 365 ridusse letteralmente Cirene ad una rovina punteggiata di accampamenti nomadi; così la trovarono gli arabi al loro arrivo, nel 643.
Le aree monumentali meglio scavate e visitabili sono, in sostanza, due: quella del ginnasio-foro, con il teatro, l'odeon ed alcune strutture monumentali caratteristiche, e quella del santuario di Apollo, a ridosso di una rupe punteggiata di ipogei.
La popolazione era a maggioranza greca; esisteva anche una nutrita colonia ebraica che si rese protagonista di due rivolte in età imperiale, la seconda delle quali attorno al 117 causò, tra rivolta vera e propria e repressione, danni tanto estesi da spopolare la regione. Un terremoto nel 262 obbligò a restauri frettolosi, in un periodo in cui la fortuna di Cirene come scalo e centro commerciale si era andata bruscamente ridimensionando anche a causa dell'estinzione del silfio, una pianta aromatica e medicinale cui la città doveva molto del suo successo economico.
Secondo testimonianze contemporanee, il successivo e devastante terremoto del 365 ridusse letteralmente Cirene ad una rovina punteggiata di accampamenti nomadi; così la trovarono gli arabi al loro arrivo, nel 643.
Le aree monumentali meglio scavate e visitabili sono, in sostanza, due: quella del ginnasio-foro, con il teatro, l'odeon ed alcune strutture monumentali caratteristiche, e quella del santuario di Apollo, a ridosso di una rupe punteggiata di ipogei.
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