Il sito archeologico di Slonta è tra i più originali del bacino Mediterraneo. Le sculture che ne rimangono, i cui calchi sono visibili al museo di Tripoli, dovrebbero risalire ad un periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C., costituendo un esempio originale di arte autoctona solo in parte ispirato a modelli classici.
Slonta si estende per qualche metro quadrato appena e sorge in un'antica grotta o caverna (forse artificiale) la cui copertura, crollata con ogni probabilità già in epoca tardoantica, era retta da una colonna. Dal basamento, ancora visibile, si nota che attorno ad essa era scolpito un serpente.
Molte raffigurazioni superstiti riprendono figure umane in atteggiamento dolente; c'è motivo di ritenere che il tempio fosse dedicato alla divinità infera Neith, assimilata alla greca Lamia.
Slonta si estende per qualche metro quadrato appena e sorge in un'antica grotta o caverna (forse artificiale) la cui copertura, crollata con ogni probabilità già in epoca tardoantica, era retta da una colonna. Dal basamento, ancora visibile, si nota che attorno ad essa era scolpito un serpente.
Molte raffigurazioni superstiti riprendono figure umane in atteggiamento dolente; c'è motivo di ritenere che il tempio fosse dedicato alla divinità infera Neith, assimilata alla greca Lamia.
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