A dodici chilometri (in linea d'aria...) dal confine turco, Vardzia è un insediamento rupestre fatto scavare attorno al 1180 da Tamar, regina figlia di Giorgi III che sul posto aveva fatto costruire una fortificazione. La città si espanse fino ad ospitare cinquantamila abitanti. Quello che si vede oggi, sopravvissuto a un terremoto disastroso avvenuto nel 1282 ed all'assedio e saccheggio persiani del 1551, conta centoventi abitazioni costituite da oltre quattrocento ambienti ben identificabili, oltre ad una decina di chiese. Sopravvive l'interno della Chiesa dell'Assunzione, affrescata attorno al 1185; in alcuni degli affreschi è rappresentata Tamar stessa.
Il complesso originario, al quale si accedeva soltanto da tunnel nascosti e ben custoditi che partivano dal fiume Mtkvari, contava migliaia di stanze abitabili. Oggi alcuni sono stati restaurati; ci vivono i pochi monaci che custodiscono la chiesa.
Il complesso originario, al quale si accedeva soltanto da tunnel nascosti e ben custoditi che partivano dal fiume Mtkvari, contava migliaia di stanze abitabili. Oggi alcuni sono stati restaurati; ci vivono i pochi monaci che custodiscono la chiesa.
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