Nella località di Zvartnots, a ridosso del confine turco, si trovano i resti di una cattedrale costruita nel VII secolo su ordine di Nerses III. La costruzione sorgerebbe sul luogo in cui Grigori Lusavorich e re Trdat si sarebbero incontrati per la prima volta.
La costruzione aveva forma circolare: un triplice ordine di piani coperto da una cupola portava l'altezza del monumento a circa quarantacinque metri. La struttura interna aveva forma di croce greca.
La chiesa "degli angeli del cielo" venne costruita tra il 640 ed il 661; attorno al 930 fu distrutta da uno dei ricorrenti terremoti e mai più ricostruita. Una campagna di scavi per rintracciarne i resti, poi ricomposti per dare un'idea complessiva della costruzione, fu intrapresa all'inizio del XX secolo.
Nei dintorni di Zvarnots si trovano anche l'aeroporto e, in località Metsamor, una centrale nucleare la cui tecnologia antiquata è al centro di pressioni internazionali sulla Repubblica Armena, cui le attuali condizioni energetiche ed economiche non consentono assolutamente di prendere in considerazione la chiusura dell'impianto.
A Metsamor c'è anche un museo costruito su un sito archeologico i cui strati vanno dal neolitico all'età del ferro, comprendendo anche quanto rimane di una fortificazione ciclopica.
La costruzione aveva forma circolare: un triplice ordine di piani coperto da una cupola portava l'altezza del monumento a circa quarantacinque metri. La struttura interna aveva forma di croce greca.
La chiesa "degli angeli del cielo" venne costruita tra il 640 ed il 661; attorno al 930 fu distrutta da uno dei ricorrenti terremoti e mai più ricostruita. Una campagna di scavi per rintracciarne i resti, poi ricomposti per dare un'idea complessiva della costruzione, fu intrapresa all'inizio del XX secolo.
Nei dintorni di Zvarnots si trovano anche l'aeroporto e, in località Metsamor, una centrale nucleare la cui tecnologia antiquata è al centro di pressioni internazionali sulla Repubblica Armena, cui le attuali condizioni energetiche ed economiche non consentono assolutamente di prendere in considerazione la chiusura dell'impianto.
A Metsamor c'è anche un museo costruito su un sito archeologico i cui strati vanno dal neolitico all'età del ferro, comprendendo anche quanto rimane di una fortificazione ciclopica.
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