Insorgiamo è uno instant book dedicato ai primi nove mesi di una lotta sindacale, politica e sociale iniziata a Firenze il 9 luglio 2021.
Quel giorno di prima mattina le rappresentanze sindacali dei lavoratori della GKN Driveline di Campi Bisenzio (Firenze) -uno stabilimento che produce semiassi per i principali costruttori di autoveicoli che operano sul mercato europeo e che fa capo a una società controllata da un fondo di investimento britannico- ricevono una mail che annuncia la fine della produzione e il licenziamento di tutto il personale. Nello stesso momento alcune guardie private cercano di prendere il controllo degli accessi, contando sulla giornata di ferie imposta al personale col pretesto di un momentaneo calo della produzione. Solo che la fabbrica è una delle più sindacalizzate della penisola italiana. Il Collettivo presente da anni ha una documentata storia di scioperi e di vertenze concluse con successo; interviene in pochi minuti, allontana le guardie e prende il controllo di tutte le strutture per evitare che le linee produttive su cui si trovano robot e macchinari (in qualche caso ancora da mettere in opera) vengano smantellate dalla proprietà o danneggiate per incolparne le maestranze. Gli accessi vengono chiusi, barricati e guardati a vista ventiquattro ore su ventiquattro; "Da qui non uscirà una vite", statuisce il Collettivo con la consapevolezza che "se sfondano qui, sfondano dappertutto" perché le realtà produttive contemporanee sono a bassa o nulla sindacalizzazione e i sindacati sono oggetto di una generale disaffezione cui essi stessi hanno prestato per primi non pochi argomenti.
In poche ore l'assemblea permanente della fabbrica ottiene la solidarietà attiva di decine di organizzazioni e di migliaia di persone; si apre a Firenze un'estate di cortei, occupazioni, concerti e iniziative di ogni genere. Il libro raccoglie gli scritti con cui il Collettivo ha coordinato, commentato e riassunto tre stagioni di lotta.
Quel giorno di prima mattina le rappresentanze sindacali dei lavoratori della GKN Driveline di Campi Bisenzio (Firenze) -uno stabilimento che produce semiassi per i principali costruttori di autoveicoli che operano sul mercato europeo e che fa capo a una società controllata da un fondo di investimento britannico- ricevono una mail che annuncia la fine della produzione e il licenziamento di tutto il personale. Nello stesso momento alcune guardie private cercano di prendere il controllo degli accessi, contando sulla giornata di ferie imposta al personale col pretesto di un momentaneo calo della produzione. Solo che la fabbrica è una delle più sindacalizzate della penisola italiana. Il Collettivo presente da anni ha una documentata storia di scioperi e di vertenze concluse con successo; interviene in pochi minuti, allontana le guardie e prende il controllo di tutte le strutture per evitare che le linee produttive su cui si trovano robot e macchinari (in qualche caso ancora da mettere in opera) vengano smantellate dalla proprietà o danneggiate per incolparne le maestranze. Gli accessi vengono chiusi, barricati e guardati a vista ventiquattro ore su ventiquattro; "Da qui non uscirà una vite", statuisce il Collettivo con la consapevolezza che "se sfondano qui, sfondano dappertutto" perché le realtà produttive contemporanee sono a bassa o nulla sindacalizzazione e i sindacati sono oggetto di una generale disaffezione cui essi stessi hanno prestato per primi non pochi argomenti.
In poche ore l'assemblea permanente della fabbrica ottiene la solidarietà attiva di decine di organizzazioni e di migliaia di persone; si apre a Firenze un'estate di cortei, occupazioni, concerti e iniziative di ogni genere. Il libro raccoglie gli scritti con cui il Collettivo ha coordinato, commentato e riassunto tre stagioni di lotta.
L'assemblea permanente, le iniziative sul territorio, il presidio ininterrotto di stabilimento e macchinari consentito dall'aiuto di solidali esterni e da una sussistenza che lavora meglio della mensa aziendale ("e con meno problemi intestinali", si nota perfidamente) vengono diretti a ottenere il ritiro dei licenziamenti, la salvaguardia della continuità produttiva e del patrimonio professionale e quella di cinquecento posti di lavoro, tra sito produttivo e immediato indotto. Dal 9 luglio il Collettivo fa fronte comune con le vertenze in corso nel territorio e invia propri esponenti alle relative manifestazioni, schernisce la dirigenza mettendone in luce i comportamenti personali tutt'altro che eroici, avanza pesanti dubbi sul fatto che GKN stia presentando componentistica prodotta altrove come uscita dallo stabilimento, lavora con competenza a una proposta di legge contro le delocalizzazioni e indice una manifestazione a Firenze per il 18 settembre 2021.
Alla manifestazione vengono stimate presenti quarantamila persone; il Collettivo ne approfitta per parlare di "marcia dei quarantamila quella buona", dileggiando un'espressione cara alle gazzette da più di quarant'anni, e nei giorni seguenti viene accolto il suo ricorso per la condotta antisindacale portata avanti dalla proprietà. Il sostegno alle vertenze continua, e il 30 ottobre si tiene una manifestazione unitaria a Roma.
Gli scritti proseguono con la constatazione che il tempo guadagnato con la sentenza a favore trascorre senza alcun costrutto e con il resoconto delle iniziative invernali, compreso uno Insorgiamo tour nei teatri e nei circoli. Il 26 novembre lo studio legale che aveva assistito (maldestramente) la proprietà per i licenziamenti vanta in pubblico un premio di "studio legale dell'anno" raccogliendo varie attestazioni di disprezzo e lo scherno del Collettivo, che risponde intitolandosi un premio di "collettivo di fabbrica dell'anno".
Il libretto raccoglie poi stimolanti considerazioni sulle reindustrializzazioni che diventano raggiri e sulle ingiustizie sociali in tranquilla e serena crescita nell'indifferenza generale. Il 18 dicembre lo stato che occupa la penisola italiana vara una "legge antidelocalizzazioni" che va ovviamente in direzione opposta a quella indicata e che rende sostanzialmente impossibili lotte come quella del Collettivo. In sostanza a Roma proceduralizzano meglio le delocalizzazioni, mettendo le persone serie a notare come si possa iniziare col chiedere "l'abolizione della pena di morte, e finire a discutere sul galateo del boia". Solo il 22 gennaio del 2022 i lavoratori potranno approvare un accordo sindacale per la reindustrializzazione, con la nuova proprietà che si impegna a garantire trecentosettanta posti di lavoro.
Con la preparazione per un nuovo corteo fiorentino tenutosi il 26 marzo, il volumetto si chiude senza un vero e proprio epilogo. Ma con la certezza di avere lasciato un segno profondo.
Collettivo di fabbrica GKN, Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia (e non solo). Alegre, Roma 2022. 128 pp.
Alla manifestazione vengono stimate presenti quarantamila persone; il Collettivo ne approfitta per parlare di "marcia dei quarantamila quella buona", dileggiando un'espressione cara alle gazzette da più di quarant'anni, e nei giorni seguenti viene accolto il suo ricorso per la condotta antisindacale portata avanti dalla proprietà. Il sostegno alle vertenze continua, e il 30 ottobre si tiene una manifestazione unitaria a Roma.
Gli scritti proseguono con la constatazione che il tempo guadagnato con la sentenza a favore trascorre senza alcun costrutto e con il resoconto delle iniziative invernali, compreso uno Insorgiamo tour nei teatri e nei circoli. Il 26 novembre lo studio legale che aveva assistito (maldestramente) la proprietà per i licenziamenti vanta in pubblico un premio di "studio legale dell'anno" raccogliendo varie attestazioni di disprezzo e lo scherno del Collettivo, che risponde intitolandosi un premio di "collettivo di fabbrica dell'anno".
Il libretto raccoglie poi stimolanti considerazioni sulle reindustrializzazioni che diventano raggiri e sulle ingiustizie sociali in tranquilla e serena crescita nell'indifferenza generale. Il 18 dicembre lo stato che occupa la penisola italiana vara una "legge antidelocalizzazioni" che va ovviamente in direzione opposta a quella indicata e che rende sostanzialmente impossibili lotte come quella del Collettivo. In sostanza a Roma proceduralizzano meglio le delocalizzazioni, mettendo le persone serie a notare come si possa iniziare col chiedere "l'abolizione della pena di morte, e finire a discutere sul galateo del boia". Solo il 22 gennaio del 2022 i lavoratori potranno approvare un accordo sindacale per la reindustrializzazione, con la nuova proprietà che si impegna a garantire trecentosettanta posti di lavoro.
Con la preparazione per un nuovo corteo fiorentino tenutosi il 26 marzo, il volumetto si chiude senza un vero e proprio epilogo. Ma con la certezza di avere lasciato un segno profondo.
Collettivo di fabbrica GKN, Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia (e non solo). Alegre, Roma 2022. 128 pp.