Nell'ottobre 2012 Roberto Cenni ha cercato di
bucare i media scegliendo un'ambientazione meno usuale del consueto per rilasciare un'intervista. Ne scelse invece di
assai più ordinarie e rassicuranti quando dovette rendere conto di questioni di meno urgente visibilità.
Per chi non lo ricordasse il
modello Prato è un qualcosa fatto di
rastrellamenti, deportazioni e campi di concentramento.
Il "modello Prato" serve a mantenere il consenso per la politica "occidentalista" togliendo alla vista dei sudditi chiunque osi esibire comportamenti -o anche solo un aspetto estetico- non conformi a criteri rigidamente censuari, fondati su modelli di consumo "occidentalisticamente" desiderabili.
Il "modello Prato" è stato esportato, col debito apporto propagandistico, anche a Milano: la feccia gazzettiera ha potuto deliziare sudditi sempre più scimmiescamente ed ebefrenicamente incattiviti narrando nei dettagli le gesta di miserabili
Waffen SS alla cassoeula e di cialtroni con le mostrine finalmente liberi di
sparare alle spalle di uomini disarmati, nel più autentico stile "occidentalista", a Milano come a Baghdad.
La foto in alto mostra dunque il modello Prato, nella sua edizione aggiornata.
Alla luce dei risultati da esso conseguiti, non resta che prendere atto della concretezza e dell'obiettività con cui le procedure di aggiornamento sono state portate a termine.
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