God is in the details. Un aforisma attribuito all'architetto Van der Rohe, citato spesso ancora oggi.
Non esiste giorno in cui una rassegna del gazzettame "occidentalista" non porti a pensare che in quel contesto i dettagli non denuncino invece l'esistenza del Lapidato.
A sei mesi dall'ultimo plateale rovescio gli otto pezzettini di carta de "Il Giornale della Toscana" si ostinano ad uscire, grazie all'affannoso e instancabile "lavoro" di chi dice venticinque e chi dice trenta persone.
Più di tre persone a paginetta. Un record.
Il 2 marzo 2012 molto dello spazio che non è occupato da pubblicità di roba per straricchi è affidata ad un certo Marco Gemelli, che si "guadagna" la giornata aggiungendo una trascurabile fascina al rogo su cui tutto il gazzettaio della penisola sta cercando disperatamente di bruciare vivo il movimento No Tav.
Colpa imperdonabile dei No Tav, l'essersi messi di traverso al flusso previsto del denaro e in seconda istanza quella di costituire la punta dell'iceberg di un atteggiamento, che da sempre ci auguriamo abbia la maggior diffusione possibile, che porta gli individui più consapevoli ad apprezzare la civiltà e a disprezzare il progresso.
Questa è la linea generale di questa gazzetta come di tutte le altre, l'argomento delle headlines, quello cui si dedicano carta, inchiostro e campagne di demonizzazione. Non si tratta dunque di un particolare, o di un dettaglio.
Ben nascosto in un fondo pagina si trova invece il trafiletto che segue: un "coccodrillo" dovuto ad un "politico" del partito di riferimento.
Un detail rivelatore di un'intera scala di valori dominata da null'altro che da una sovversione abietta e da un'involuzione continua e divorante.
Non esiste giorno in cui una rassegna del gazzettame "occidentalista" non porti a pensare che in quel contesto i dettagli non denuncino invece l'esistenza del Lapidato.
A sei mesi dall'ultimo plateale rovescio gli otto pezzettini di carta de "Il Giornale della Toscana" si ostinano ad uscire, grazie all'affannoso e instancabile "lavoro" di chi dice venticinque e chi dice trenta persone.
Più di tre persone a paginetta. Un record.
Il 2 marzo 2012 molto dello spazio che non è occupato da pubblicità di roba per straricchi è affidata ad un certo Marco Gemelli, che si "guadagna" la giornata aggiungendo una trascurabile fascina al rogo su cui tutto il gazzettaio della penisola sta cercando disperatamente di bruciare vivo il movimento No Tav.
Colpa imperdonabile dei No Tav, l'essersi messi di traverso al flusso previsto del denaro e in seconda istanza quella di costituire la punta dell'iceberg di un atteggiamento, che da sempre ci auguriamo abbia la maggior diffusione possibile, che porta gli individui più consapevoli ad apprezzare la civiltà e a disprezzare il progresso.
Questa è la linea generale di questa gazzetta come di tutte le altre, l'argomento delle headlines, quello cui si dedicano carta, inchiostro e campagne di demonizzazione. Non si tratta dunque di un particolare, o di un dettaglio.
Ben nascosto in un fondo pagina si trova invece il trafiletto che segue: un "coccodrillo" dovuto ad un "politico" del partito di riferimento.
Addio a Maurizio Tortoli - Aveva sessantasei anniPer i gazzettinisti di via Cittadella precipitarsi al pallonaio ogni volta che ventidue strapagati prendono a calci un coso rotondo che non sta mai fermo rappresenta dunque la più formidabile delle qualità umane, una causa cui è lodevole dedicare l'esistenza, una materia tale da finire nelle prime righe di una commemorazione funebre superando qualunque istanza e qualunque intrapresa uno abbia tentato in oltre sessant'anni di vita.
All'età di sessantasei anni se n'è andato ieri Maurizio Tortoli, fratello dell'onorevole Roberto Tortoli del PDL [uno sfaticato reso per un attimo famoso nel 2003 da una campagna elettorale all'insegna dello slogan "Toscana buco nero della democrazia", n.d.r.]. Maurizio era molto conosciuto nella zona di piazza della Vittoria per le sue formidabili qualità umane. Grandissimo tifoso della Fiorentina, non perdeva mai una gara della sua amata Viola..."
Un detail rivelatore di un'intera scala di valori dominata da null'altro che da una sovversione abietta e da un'involuzione continua e divorante.