Gendarmi che si accaniscono contro una manifestante.
In Egitto non si può fare, a Genova sì.
In Egitto non si può fare, a Genova sì.
La provincia è una delle unità amministrative in cui è diviso lo stato che occupa la penisola italiana.
Quella che ha come capoluogo la città di Firenze dispone di un sito che raccoglie i comunicati stampa emessi dai "consiglieri provinciali", ossia dagli elettori passivi che hanno ottenuto il numero di suffragi necessario a far parte del cosiddetto "consiglio provinciale".
In uno di questi comunicati siamo stati accostati nientemeno che a Stormfront, che dovrebbe essere un ininfluente forum telematico utile soltanto a certi gazzettieri:
Erica Franchi è la provinciale -in tutti i sensi- del PDL che ha portato a Firenze il signor Nello Rega, quello che per sfogarsi dall'esser stato piantato da una donna libanese -e chi lo vede in foto riesce a farsi anche una mezza idea del perché- ha prima scritto un libro, e poi affermato che Hezbollah lo voleva morto, in modo da "bucare" i mass media.
Il nome di Erica Franchi e del "partito" PDL costituiscono una specie di garanzia: l'approccio mediatico "occidentalista" evidente nelle righe su riportate è materia essenziale alle scuolette di "partito" e consiste nel proiettare sui soggetti o sulle organizzazioni che vengono percepite come avversarie una serie di caratteristiche esecrabili e di comportamenti abietti che sono invece propri dell'"occidentalismo" e dei suoi sostenitori.
Il comunicato, che rappresenta un farraginoso pot pourri di fatti e circostanze tra loro diversissimi, è dunque un esempio dei più logori di cialtroneria "occidentalista", almeno quanto la ridicola iniziativa che propaganda.
Tra l'altro vi si legge che per Erica Franchi la Patria è la terra dei padri e che Erica Franchi si sente sorella di Samb Modiou e di Diop Mor, i due cittadini della Repubblica del Senegal uccisi a Firenze il 13 dicembre 2011 da Gianluca Casseri. Secondo logica, dovremmo dedurne che il padre di Erica Franchi proviene dalla Repubblica del Senegal e che la penisola italiana appartiene ai senegalesi...
Nell'ultima settimana del dicembre 2011 i mass media hanno reiteratamente presentato filmati e foto di una donna che viene malmenata dalla gendarmeria egiziana e che resta seminuda nella colluttazione.
In un commento sul blog di Sherif El Sebaie abbiamo sostenuto che dal momento che in "Occidente" gli unici comportamenti ammessi sono quelli di consumo, e che la prassi è quella di identificare libertà femminile e biancheria costosa, l'unica cosa che ci sarebbe da eccepire sul conto della foto è se mai il fatto che in essa manca il logo della fabbrica di lingerie che ha prodotto il reggiseno.
Lo stesso Sherif el Sebaie è documentato osservatore di una realtà che gli appartiene e fa proprie le considerazioni di Scheuer sulle "segnalazioni puerili, superficiali e arroganti dei giornalisti occidentali, o sulla loro capacità di segnalare come dati di fatto le opinioni di persone che dicono quello che loro vorrebbero sentire": proprio il filone di contenuti mediatici in cui si inserisce la new che documenta il pestaggio, e che ha contribuito a far sì che il pubblico "occidentale" avesse una visione ridicola e demenziale anche delle società mediorientali e nordafricane.
L'indignazione "occidentalista" si leva comunque con prontezza: basta che a fare le spese dell'intraprendenza della gendarmeria siano donne giovani e soprattutto con pochi vestiti addosso. Esiste un irritante ed empio gruppo "femminista" ucraino che di questa specialità ha fatto praticamente un mestiere.
A Genova nel 2001 ci furono donne che finirono con la mandibola fracassata ed altre che denunciarono di essere state trattate dalla gendarmeria nel più umiliante dei modi.
All'epoca nessuna "occidentalista" si risentì, si indignò o protestò.
Anzi, nessuna mise neppure in discussione le dichiarazioni di un certo Roberto Sgalla secondo cui sulle pareti della scuola assaltata dai gendarmi non c'era sangue ma succo di pomodoro.
Al Cairo la gendarmeria è brutale e disumana, a Genova no.
Visto che Erica Franchi è rimasta tanto colpita dal fatto che un signor nessuno osasse sottolineare la pochezza, l'incompetenza e la sostanziale irrilevanza del suo operato, tornare sull'argomento è un dovere di coscienza prima ed ancora che un piccolo piacere: non saranno mai sprecati gli sforzi fatti per attestare il fatto che i politici "occidentalisti" in genere, e le politiche "occidentaliste" in modo particolare, suscitano con ogni loro atto nelle persone consapevoli una gamma di reazioni che va dall'indifferenza all'aperta repulsione.
Quella che ha come capoluogo la città di Firenze dispone di un sito che raccoglie i comunicati stampa emessi dai "consiglieri provinciali", ossia dagli elettori passivi che hanno ottenuto il numero di suffragi necessario a far parte del cosiddetto "consiglio provinciale".
In uno di questi comunicati siamo stati accostati nientemeno che a Stormfront, che dovrebbe essere un ininfluente forum telematico utile soltanto a certi gazzettieri:
Quella coesistenza che viene minata dalle liste di proscrizione che proliferano nella rete, la quale, da strumento di libertà, diviene, suo malgrado, veicolo di trasmissione e di infezione per deliranti attacchi che potrebbero guidare, domani, le mani di altri esaltati.Roba da sentirsi più offesi che lusingati; ma basta leggere i nomi dei firmatari del comunicato per trovarvi quello di Erica Franchi, che con ogni probabilità teme che qualcuno interiorizzi le nostre minacce, la nostra disinformazione e il nostro odio etnico e culturale (che sono alcuni tra i nomi che gli "occidentalisti" dànno a qualunque cosa sia sostanzialmente colpevole di contraddirli o di esporre al giusto e pubblico ludibrio le loro iniziative) e ne faccia pretesto per passare a vie di fatto.
Che il sito si chiami Stormfront piuttosto che Iononstoconoriana, che gli attaccati siano un assessore regionale o più semplici consiglieri provinciali di opposizione, il loro contenuto, intriso di minacce, di disinformazione, di odio etnico e culturale, non muta la sostanza del fatto: l’attacco alla libertà ed alla ragione, l’istigazione all’odio, la trasformazione del confronto, rivolto alla faticosa ricerca del luogo della convivenza, nell'incitamento alla distruzione dell’altro che da soggetto con cui interloquire, viene trasformato nel nemico da distruggere.
Erica Franchi è la provinciale -in tutti i sensi- del PDL che ha portato a Firenze il signor Nello Rega, quello che per sfogarsi dall'esser stato piantato da una donna libanese -e chi lo vede in foto riesce a farsi anche una mezza idea del perché- ha prima scritto un libro, e poi affermato che Hezbollah lo voleva morto, in modo da "bucare" i mass media.
Il nome di Erica Franchi e del "partito" PDL costituiscono una specie di garanzia: l'approccio mediatico "occidentalista" evidente nelle righe su riportate è materia essenziale alle scuolette di "partito" e consiste nel proiettare sui soggetti o sulle organizzazioni che vengono percepite come avversarie una serie di caratteristiche esecrabili e di comportamenti abietti che sono invece propri dell'"occidentalismo" e dei suoi sostenitori.
Il comunicato, che rappresenta un farraginoso pot pourri di fatti e circostanze tra loro diversissimi, è dunque un esempio dei più logori di cialtroneria "occidentalista", almeno quanto la ridicola iniziativa che propaganda.
Tra l'altro vi si legge che per Erica Franchi la Patria è la terra dei padri e che Erica Franchi si sente sorella di Samb Modiou e di Diop Mor, i due cittadini della Repubblica del Senegal uccisi a Firenze il 13 dicembre 2011 da Gianluca Casseri. Secondo logica, dovremmo dedurne che il padre di Erica Franchi proviene dalla Repubblica del Senegal e che la penisola italiana appartiene ai senegalesi...
Nell'ultima settimana del dicembre 2011 i mass media hanno reiteratamente presentato filmati e foto di una donna che viene malmenata dalla gendarmeria egiziana e che resta seminuda nella colluttazione.
In un commento sul blog di Sherif El Sebaie abbiamo sostenuto che dal momento che in "Occidente" gli unici comportamenti ammessi sono quelli di consumo, e che la prassi è quella di identificare libertà femminile e biancheria costosa, l'unica cosa che ci sarebbe da eccepire sul conto della foto è se mai il fatto che in essa manca il logo della fabbrica di lingerie che ha prodotto il reggiseno.
Lo stesso Sherif el Sebaie è documentato osservatore di una realtà che gli appartiene e fa proprie le considerazioni di Scheuer sulle "segnalazioni puerili, superficiali e arroganti dei giornalisti occidentali, o sulla loro capacità di segnalare come dati di fatto le opinioni di persone che dicono quello che loro vorrebbero sentire": proprio il filone di contenuti mediatici in cui si inserisce la new che documenta il pestaggio, e che ha contribuito a far sì che il pubblico "occidentale" avesse una visione ridicola e demenziale anche delle società mediorientali e nordafricane.
L'indignazione "occidentalista" si leva comunque con prontezza: basta che a fare le spese dell'intraprendenza della gendarmeria siano donne giovani e soprattutto con pochi vestiti addosso. Esiste un irritante ed empio gruppo "femminista" ucraino che di questa specialità ha fatto praticamente un mestiere.
A Genova nel 2001 ci furono donne che finirono con la mandibola fracassata ed altre che denunciarono di essere state trattate dalla gendarmeria nel più umiliante dei modi.
All'epoca nessuna "occidentalista" si risentì, si indignò o protestò.
Anzi, nessuna mise neppure in discussione le dichiarazioni di un certo Roberto Sgalla secondo cui sulle pareti della scuola assaltata dai gendarmi non c'era sangue ma succo di pomodoro.
Al Cairo la gendarmeria è brutale e disumana, a Genova no.
Visto che Erica Franchi è rimasta tanto colpita dal fatto che un signor nessuno osasse sottolineare la pochezza, l'incompetenza e la sostanziale irrilevanza del suo operato, tornare sull'argomento è un dovere di coscienza prima ed ancora che un piccolo piacere: non saranno mai sprecati gli sforzi fatti per attestare il fatto che i politici "occidentalisti" in genere, e le politiche "occidentaliste" in modo particolare, suscitano con ogni loro atto nelle persone consapevoli una gamma di reazioni che va dall'indifferenza all'aperta repulsione.