Nell'agosto 2011 l'organizzazione giovanile "occidentalista" Casaggì Firenze si trova come al solito nelle condizioni di doversi mettere a contrasto non tanto col rimanente del panorama politico locale. I risultati dell'iniziativa cui fa riferimento il testo che segue, al di là della risonanza mediatica ottenuta nell'immediato, non sono stati gran cosa ed hanno validamente contribuito all'effettivo isolamento di un'organizzazione che, in periodi lontani dalle scadenze elettorali, neppure la committenza è disposta a tollerare più di tanto.
Qui sopra c'è il risultato di un proiettile da guerra su un cranio umano.
L'immagine rimanda ad un imprecisato contesto del Medio Oriente contemporaneo, sicché dovrebbe ritrarre l'opera di un Dragunov o di qualche altro arnese del genere. Non c'è motivo di pensare che i risultati del proiettile sparato da un Carcano 91 nel contesto della Firenze del 1944 fossero molto diversi.
L'idea di Casaggì Firenze di celebrare gli autori di roba del genere, sicuramente concepita davanti a un bel piatto di spaghetti, ha bucato i media locali con un certo successo e levato l'indignazione di plastica di quanti hanno interesse a presentarsi come "avversari politici" di questi imbrattamuri.
Questo era il risultato voluto, e non vale la pena soffermarvisi ulteriormente.
Il risultato non voluto è quello di mostrare quale sia il modello che gli "occidentalisti" di Casaggì propongono al loro target di minorenni: perfino il simulacro di "leggi di guerra" che nel 1944 godeva ancora di un minimo di rispetto non offriva alcuna garanzia a quanti fossero sospettati di essere gli autori di macelli come questo, fornendo a tutti quelli che nel corso del tempo si sono dimostrati interessati alla compilazione di martirologi una riserva di "belle morti" da cui attingere a piacimento.
Quello della penisola italiana è un territorio in cui allo stato attuale delle cose non vi è alcuna esigenza di una levée en masse, e tantomeno di una propaganda che faccia ad essa da supporto. Quindi l'impressione è quella che Casaggì Firenze inviti i propri estimatori a trovare la maniera di farsi ammazzare molto giovani, in modo che sia possibile adoperarli per la compilazione di un martirologio più o meno analogo e consentire alle organizzazioni "occidentaliste" come questa di continuare a tempo indeterminato a produrre continue fotocopie di se stesse.
Che Casaggì Firenze abbia un proprio punto di riferimento in individui che non tenevano in alcun conto le pur inflazionate leggi di guerra del tempo ha una sua coerenza intrinseca: le radici profonde che non gelano sono qui rappresentate dall'arbitrio, dalla prevaricazione ad ogni costo e soprattutto da quell'esplicito desiderio di morte che rappresenta una costante dell'apparato ideologico dell'organizzazione, per quanti tentativi si possano fare di mascherarne l'essenza.
Sono "radici profonde" di questo tipo a permettere agli "occidentalisti" di appoggiare nell'epoca contemporanea qualunque arbitrio e qualunque bassezza: lo shock and awe yankee comporta infatti il disprezzo di ogni convenzione e di ogni controparte e, partendo dalle relazioni internazionali, è diventato una prassi comportamentale che la marmaglia "occidentalista" è propensa ad estendere ad ogni àmbito del comportamento sociale.
Il risultato è che gli "occidentalisti", partendo dalla insignificante base rappresentata da questi assaggiatori di casatielli per finire ai massimi responsabili delle politiche statali in ogni dove, non sono soltanto i consapevoli difensori delle guerre di aggressione e del disprezzo di ogni cosa si frapponga tra l'AmeriKKKA e la missione civilizzatrice di cui si è autonominata alfiere, ma auspicano un estendersi di prassi fondate sul disprezzo e sull'arbitrio a tutti i livelli e a tutti i settori della vita sociale.
Anni ed anni di contenuti mediatici in cui i rappresentanti "occidentalisti" arrivano immancabilmente ad un niente dall'aggredire fisicamente chiunque osi contraddirne le nefandezze rappresentano un segnale eloquente -uno dei tanti- della propensione "occidentalista" alla disumanizzazione integrale di ogni aspetto dell'esistenza.
Le asserzioni di Casaggì sono dunque perfettamente coerenti con la pratica politica del PDL, che per quante distanze possa fingere di prendere ne rappresenta il "partito" di riferimento. Casaggì è a Firenze l'unica organizzazione "occidentalista" visibile, tollerata perché unica in grado di perpetuare un minimo di contatti tra l'elettorato giovanile e i buoni a nulla con la cravatta che ne cercano i suffragi, chiamando "bene comune" quello che in sedi più normali viene definito "tornaconto".
Un'altra prova dell'operato coerente di Casaggì è data dalla sede preferenziale per le proprie cerimonie, invariabilmente autoreferenziali e per lo più costituite da commemorazioni: i cimiteri.
Morti già da vivi.
L'importante è che i luoghi dei vivi, le strade e le piazze, siano invece ritrovo di chi intende mantenere questi degustatori di maccheroni ai margini della vita sociale e politica.
L'immagine rimanda ad un imprecisato contesto del Medio Oriente contemporaneo, sicché dovrebbe ritrarre l'opera di un Dragunov o di qualche altro arnese del genere. Non c'è motivo di pensare che i risultati del proiettile sparato da un Carcano 91 nel contesto della Firenze del 1944 fossero molto diversi.
L'idea di Casaggì Firenze di celebrare gli autori di roba del genere, sicuramente concepita davanti a un bel piatto di spaghetti, ha bucato i media locali con un certo successo e levato l'indignazione di plastica di quanti hanno interesse a presentarsi come "avversari politici" di questi imbrattamuri.
Questo era il risultato voluto, e non vale la pena soffermarvisi ulteriormente.
Il risultato non voluto è quello di mostrare quale sia il modello che gli "occidentalisti" di Casaggì propongono al loro target di minorenni: perfino il simulacro di "leggi di guerra" che nel 1944 godeva ancora di un minimo di rispetto non offriva alcuna garanzia a quanti fossero sospettati di essere gli autori di macelli come questo, fornendo a tutti quelli che nel corso del tempo si sono dimostrati interessati alla compilazione di martirologi una riserva di "belle morti" da cui attingere a piacimento.
Quello della penisola italiana è un territorio in cui allo stato attuale delle cose non vi è alcuna esigenza di una levée en masse, e tantomeno di una propaganda che faccia ad essa da supporto. Quindi l'impressione è quella che Casaggì Firenze inviti i propri estimatori a trovare la maniera di farsi ammazzare molto giovani, in modo che sia possibile adoperarli per la compilazione di un martirologio più o meno analogo e consentire alle organizzazioni "occidentaliste" come questa di continuare a tempo indeterminato a produrre continue fotocopie di se stesse.
Che Casaggì Firenze abbia un proprio punto di riferimento in individui che non tenevano in alcun conto le pur inflazionate leggi di guerra del tempo ha una sua coerenza intrinseca: le radici profonde che non gelano sono qui rappresentate dall'arbitrio, dalla prevaricazione ad ogni costo e soprattutto da quell'esplicito desiderio di morte che rappresenta una costante dell'apparato ideologico dell'organizzazione, per quanti tentativi si possano fare di mascherarne l'essenza.
Sono "radici profonde" di questo tipo a permettere agli "occidentalisti" di appoggiare nell'epoca contemporanea qualunque arbitrio e qualunque bassezza: lo shock and awe yankee comporta infatti il disprezzo di ogni convenzione e di ogni controparte e, partendo dalle relazioni internazionali, è diventato una prassi comportamentale che la marmaglia "occidentalista" è propensa ad estendere ad ogni àmbito del comportamento sociale.
Il risultato è che gli "occidentalisti", partendo dalla insignificante base rappresentata da questi assaggiatori di casatielli per finire ai massimi responsabili delle politiche statali in ogni dove, non sono soltanto i consapevoli difensori delle guerre di aggressione e del disprezzo di ogni cosa si frapponga tra l'AmeriKKKA e la missione civilizzatrice di cui si è autonominata alfiere, ma auspicano un estendersi di prassi fondate sul disprezzo e sull'arbitrio a tutti i livelli e a tutti i settori della vita sociale.
Anni ed anni di contenuti mediatici in cui i rappresentanti "occidentalisti" arrivano immancabilmente ad un niente dall'aggredire fisicamente chiunque osi contraddirne le nefandezze rappresentano un segnale eloquente -uno dei tanti- della propensione "occidentalista" alla disumanizzazione integrale di ogni aspetto dell'esistenza.
Le asserzioni di Casaggì sono dunque perfettamente coerenti con la pratica politica del PDL, che per quante distanze possa fingere di prendere ne rappresenta il "partito" di riferimento. Casaggì è a Firenze l'unica organizzazione "occidentalista" visibile, tollerata perché unica in grado di perpetuare un minimo di contatti tra l'elettorato giovanile e i buoni a nulla con la cravatta che ne cercano i suffragi, chiamando "bene comune" quello che in sedi più normali viene definito "tornaconto".
Un'altra prova dell'operato coerente di Casaggì è data dalla sede preferenziale per le proprie cerimonie, invariabilmente autoreferenziali e per lo più costituite da commemorazioni: i cimiteri.
Morti già da vivi.
L'importante è che i luoghi dei vivi, le strade e le piazze, siano invece ritrovo di chi intende mantenere questi degustatori di maccheroni ai margini della vita sociale e politica.