Veniamo a sapere dal gazzettaio -e non c'è da stupirsi, visto che la cosa è stata organizzata a suo pro- che nel quartiere un tempo periferico di Novoli un gruppetto di "occidentalisti" ha passato un'oretta in una sera d'estate a dir male delle prostitute.
La cosa era organizzata dal PDL, che è ricorso ad un escamotage molto originale.
Si è travestito da "comitato", per evitare le attestazioni di disgusto scostante che logicamente ne accompagnano a Firenze ogni passo che si avventuri al di là di contesti sociali più che protetti e più che amici.
Il risultato è stato quello di una specie di cocomerata estiva come quella dello scorso anno, solo spostata in periferia e senza Gheri Guido a fracassare timpani e gonadi con la dozzinalità delle sue musichette.
Probabilmente anche senza cocomeri.
Sicuramente senza manifesti, sostituiti da affissioni di una sciatteria degnissima dell'iniziativa e dei suoi protagonisti.
Sull'affluenza non si hanno dati attendibili, ma la nostra familiarità con cose del genere ci fa pensare che tra claque e gazzettisti non sia andata oltre le quarantasei persone. E neppure è dato sapere quanto l'iniziativa, partita da chissà quale gregario, sia stata gradita da una formazione politica in cui il ricorso alle prostitute non soltanto non incontra alcun serio ostacolo ed assume vieppiù un carattere routinario, ma viene considerato pressoché ai limiti del meritevole: sull'argomento insiste da moltissimi anni una sordida aneddotica che ha finito per informare di sé l'intera comunicazione politica peninsulare, e che non intendiamo certo esporre qui. Sarà sufficiente dire che, in considerazione dell'esempio fornito dagli strati siderei del "partito" e soprattutto dalle loro preferenze in materia di professioniste, il fatto che qualche bambina acquisisca troppo precoce familiarità con gli anticoncezionali dovrebbe al massimo essere considerato come un passo costruttivo verso una pronta (e magari redditizia) interiorizzazione dei valori "occidentali".
Oltre alle professioniste, il quartiere di Novoli abbonda anche di spaghetterie a poco prezzo e di posti in cui è possibile ciarlare di pallone da una giornata all'altra: una zona della città che pare tagliata a misura sui valori più radicati e condivisi dall'"occidentalismo" contemporaneo, il che rende ancora più incomprensibile l'iniziativa qui descritta.
La cosa era organizzata dal PDL, che è ricorso ad un escamotage molto originale.
Si è travestito da "comitato", per evitare le attestazioni di disgusto scostante che logicamente ne accompagnano a Firenze ogni passo che si avventuri al di là di contesti sociali più che protetti e più che amici.
Il risultato è stato quello di una specie di cocomerata estiva come quella dello scorso anno, solo spostata in periferia e senza Gheri Guido a fracassare timpani e gonadi con la dozzinalità delle sue musichette.
Probabilmente anche senza cocomeri.
Sicuramente senza manifesti, sostituiti da affissioni di una sciatteria degnissima dell'iniziativa e dei suoi protagonisti.
Sull'affluenza non si hanno dati attendibili, ma la nostra familiarità con cose del genere ci fa pensare che tra claque e gazzettisti non sia andata oltre le quarantasei persone. E neppure è dato sapere quanto l'iniziativa, partita da chissà quale gregario, sia stata gradita da una formazione politica in cui il ricorso alle prostitute non soltanto non incontra alcun serio ostacolo ed assume vieppiù un carattere routinario, ma viene considerato pressoché ai limiti del meritevole: sull'argomento insiste da moltissimi anni una sordida aneddotica che ha finito per informare di sé l'intera comunicazione politica peninsulare, e che non intendiamo certo esporre qui. Sarà sufficiente dire che, in considerazione dell'esempio fornito dagli strati siderei del "partito" e soprattutto dalle loro preferenze in materia di professioniste, il fatto che qualche bambina acquisisca troppo precoce familiarità con gli anticoncezionali dovrebbe al massimo essere considerato come un passo costruttivo verso una pronta (e magari redditizia) interiorizzazione dei valori "occidentali".
Oltre alle professioniste, il quartiere di Novoli abbonda anche di spaghetterie a poco prezzo e di posti in cui è possibile ciarlare di pallone da una giornata all'altra: una zona della città che pare tagliata a misura sui valori più radicati e condivisi dall'"occidentalismo" contemporaneo, il che rende ancora più incomprensibile l'iniziativa qui descritta.
Il gazzettame tenta comunque l'impossibile: guai deludere la committenza. "I cittadini di Novoli hanno deciso di scendere in piazza e gridare tutta la loro rabbia", decide Marco Gemelli su "Il Giornale della Toscana". Bene; mai stupirsi davanti alla multiforme varietà del mondo: si constati serenamente che è possibile gridare tutta la propria rabbia, e trovare anche chi fa finta di prenderti sul serio, in sandali da mare e canottiera. Con una quarantina di altri individui in sandali da mare e canottiera.
Qualcuno anche in pantaloncini corti.
Qualcuno anche in pantaloncini corti.