Nel maggio 2011, nel corso di un corteo, qualcuno finisce di demolire a sassate la vetrina già rotta dell'unica ed insignificante sede che il più importante partito "occidentalista" della penisola italiana si sia degnato di mantenere "attiva" nella città di Firenze. Materiale sufficiente a loro per una settimana di piagnistei accolti dall'indifferenza generale, e a noi per infierire ulteriorimente.
Una notizia di fondamentale importanza per i destini dell'intera città.
Firenze. Il 21 maggio 2011 un corteo è passato per viale Lavagnini e qualcuno ne ha approfittato per accanirsi contro la negletta sede del principale partito "occidentalista" della penisola.
Il quale non poteva chiedere di meglio per uscire dalle condizioni asfittiche in cui vegeta e per inondare i mass media a libro paga di invettive che pochi leggono e che ancora meno considerano.
Il principale partito "occidentalista" della penisola italiana deve le proprie fortune all'esposizione mediatica del suo fondatore ed alla produzione di comunicati stampa che costituisce il principale impegno quotidiano dell'elettorato passivo, insieme alla frequentazione di ristoranti e di altri e meno citabili locali pubblici. In altre parole, la saturazione dei media è il primo (quando non l'unico) impegno del politicame "occidentalista". L'"occidentalista" vive in un mondo a proprio uso e consumo letteralmente intriso di autoreferenzialità che spesso non ha alcun contatto con il piano del reale.
Il piano del reale tuttavia si ostina ad emergere, fino a pervadere anche le produzioni mediatiche che dovrebbero negarne la portata.
La realtà è che il PDL fiorentino si è adoperato e continua in piena coscienza ad adoperarsi quotidianamente per meritare odio, disprezzo, scostanza e disistima.
In questa sede l'impegno delatorio, denigratorio e sovversivo dei micropolitici "occidentalisti" sono oggetto di frequente constatazione e confutazione, tanto più che l'impunità con cui costoro si accaniscono su soggetti percepiti come vittime facili non ha mai avuto alcun limite.
L'utilizzo della delazione, in ambiente "occidentalista" è considerato degno della massima considerazione ed incoraggiato in modo esplicito anche nelle organizzazioni giovanili. Non occorre ripetere qui di quale considerazione godano i delatori in ambienti ed in epoche meno sovvertite.
Per incorrere in attacchi delatori non è certo necessario rifarsela con le vetrine di un fondo commerciale: è sufficiente trattare per quello che vale la vulgata storica fatta di cialtronate, menzogne e raccontini monchi che questi spaghettifresser vorrebbero imporre come verità rivelata per rischiare qualche guaio.
A volte succede che i gendarmi trascurino di occuparsi di zingare rapitrici e chiudano qualche localino elegante, confermando a quanti non ne fossero a conoscenza che la bella gente a Firenze si trova di solito al privé, e qualche volta in galera. Problema: una delle mescite chiuse in questo modo è stata per anni la sede privilegiata di bevute elettorali per una grossa formazione "occidentalista". Il politicame si attivò sua sponte per un ridicolo diversivo che finì con la reazione piuttosto scomposta dell'artigiano preso di mira.
Quando non sono impegnati in delazioni ed insulti, gli "occidentalisti" fiorentini producono in proprio capi d'opera come quelli di un microgazzettiere che pensò fondamentale far sapere a tutti che secondo lui i suoi avversari politici non si lavavano.
In materia di temi concreti, e prossimi alle trattazioni cui si è soliti in questa sede, l'"occidentalismo" fiorentino è perentorio ed indica nell'erigenda moschea di Firenze un pericoloso fòmite di nequizie. Dal momento che il materiale umano a disposizione non distingue un محراب da 'nu chiatt'e'maccaruna, ha dovuto farsi aiutare dai "musulmani moderati", sui quali ci siamo presi la premura di documentarci quel tanto che basta.
E' poco logico pensare che una pratica politica quotidianamente costituita da episodi come questi possa destare chissà quali simpatie, specie dopo che vent'anni filati di "occidentalismo" hanno prodotto condizioni di pessimismo diffuso e fondato su ottimi motivi ed un potere d'acquisto in caduta libera in una popolazione in cui non c'è stato legame sociale che la marmaglia "occidentalista" non abbia demonizzato, equiparando di fatto a terrorismo qualunque comportamento non muovesse denaro dalle tasche di chi ne ha poco a quelle di chi ne ha molto.
La conseguenza logica di tutto questo è che l'"occidentalismo" fiorentino viene cacciato dai quartieri e dalle piazze e che ogni tanto qualcuno deve interiorizzare che essere di Scandicci ed essere grassi è sì sufficiente a rappresentare in modo più che fedele i sudditi che bivaccano nella penisola italiana, ma non ti assicura il rispetto di nessuno.
Si licet parva componere. Hans Frank, gauleiter del Governatorato Generale, nel 1944 inviò a Berlino una dettagliata descrizione delle condizioni dei territori di cui era responsabile senza rendersi minimamente conto di star descrivendo il totale fallimento delle istanze nazionalsocialiste applicate all'economia ed alla società[*]. Il 27 maggio 2011 una gazzettina ci dice che uno zero di nome Alessio Bonciani si sarebbe lamentato del fatto che
Chi non fosse guidato in ogni suo atto da simili istanze si sarebbe da tempo accorto di una verità elementare. Se non si vuole essere trattati come marmaglia in sovrappeso, come forcaioli da pescheria, come mangiaspaghetti buoni a nulla o come spazzatura del creato è sufficiente non comportarsi come marmaglia in sovrappeso, come forcaioli da pescheria, come mangiaspaghetti buoni a nulla o come spazzatura del creato.
Se in AmeriKKKa si fossero o meno meritata quella radicale operazione urbanistica non sapremmo dire.
Degli "occidentalisti" fiorentini abbiamo un'altra e molto meno generosa opinione.
Il quale non poteva chiedere di meglio per uscire dalle condizioni asfittiche in cui vegeta e per inondare i mass media a libro paga di invettive che pochi leggono e che ancora meno considerano.
Il principale partito "occidentalista" della penisola italiana deve le proprie fortune all'esposizione mediatica del suo fondatore ed alla produzione di comunicati stampa che costituisce il principale impegno quotidiano dell'elettorato passivo, insieme alla frequentazione di ristoranti e di altri e meno citabili locali pubblici. In altre parole, la saturazione dei media è il primo (quando non l'unico) impegno del politicame "occidentalista". L'"occidentalista" vive in un mondo a proprio uso e consumo letteralmente intriso di autoreferenzialità che spesso non ha alcun contatto con il piano del reale.
Il piano del reale tuttavia si ostina ad emergere, fino a pervadere anche le produzioni mediatiche che dovrebbero negarne la portata.
La realtà è che il PDL fiorentino si è adoperato e continua in piena coscienza ad adoperarsi quotidianamente per meritare odio, disprezzo, scostanza e disistima.
In questa sede l'impegno delatorio, denigratorio e sovversivo dei micropolitici "occidentalisti" sono oggetto di frequente constatazione e confutazione, tanto più che l'impunità con cui costoro si accaniscono su soggetti percepiti come vittime facili non ha mai avuto alcun limite.
L'utilizzo della delazione, in ambiente "occidentalista" è considerato degno della massima considerazione ed incoraggiato in modo esplicito anche nelle organizzazioni giovanili. Non occorre ripetere qui di quale considerazione godano i delatori in ambienti ed in epoche meno sovvertite.
Per incorrere in attacchi delatori non è certo necessario rifarsela con le vetrine di un fondo commerciale: è sufficiente trattare per quello che vale la vulgata storica fatta di cialtronate, menzogne e raccontini monchi che questi spaghettifresser vorrebbero imporre come verità rivelata per rischiare qualche guaio.
A volte succede che i gendarmi trascurino di occuparsi di zingare rapitrici e chiudano qualche localino elegante, confermando a quanti non ne fossero a conoscenza che la bella gente a Firenze si trova di solito al privé, e qualche volta in galera. Problema: una delle mescite chiuse in questo modo è stata per anni la sede privilegiata di bevute elettorali per una grossa formazione "occidentalista". Il politicame si attivò sua sponte per un ridicolo diversivo che finì con la reazione piuttosto scomposta dell'artigiano preso di mira.
Quando non sono impegnati in delazioni ed insulti, gli "occidentalisti" fiorentini producono in proprio capi d'opera come quelli di un microgazzettiere che pensò fondamentale far sapere a tutti che secondo lui i suoi avversari politici non si lavavano.
In materia di temi concreti, e prossimi alle trattazioni cui si è soliti in questa sede, l'"occidentalismo" fiorentino è perentorio ed indica nell'erigenda moschea di Firenze un pericoloso fòmite di nequizie. Dal momento che il materiale umano a disposizione non distingue un محراب da 'nu chiatt'e'maccaruna, ha dovuto farsi aiutare dai "musulmani moderati", sui quali ci siamo presi la premura di documentarci quel tanto che basta.
E' poco logico pensare che una pratica politica quotidianamente costituita da episodi come questi possa destare chissà quali simpatie, specie dopo che vent'anni filati di "occidentalismo" hanno prodotto condizioni di pessimismo diffuso e fondato su ottimi motivi ed un potere d'acquisto in caduta libera in una popolazione in cui non c'è stato legame sociale che la marmaglia "occidentalista" non abbia demonizzato, equiparando di fatto a terrorismo qualunque comportamento non muovesse denaro dalle tasche di chi ne ha poco a quelle di chi ne ha molto.
La conseguenza logica di tutto questo è che l'"occidentalismo" fiorentino viene cacciato dai quartieri e dalle piazze e che ogni tanto qualcuno deve interiorizzare che essere di Scandicci ed essere grassi è sì sufficiente a rappresentare in modo più che fedele i sudditi che bivaccano nella penisola italiana, ma non ti assicura il rispetto di nessuno.
Si licet parva componere. Hans Frank, gauleiter del Governatorato Generale, nel 1944 inviò a Berlino una dettagliata descrizione delle condizioni dei territori di cui era responsabile senza rendersi minimamente conto di star descrivendo il totale fallimento delle istanze nazionalsocialiste applicate all'economia ed alla società[*]. Il 27 maggio 2011 una gazzettina ci dice che uno zero di nome Alessio Bonciani si sarebbe lamentato del fatto che
La solidarietà, peraltro scontata, di tutti i partiti è gradita, ma non basta da sola a compensare il fatto che le pagine della rete sono piene di solidarietà agli assalitori. Il fatto che si dice che siamo stati noi ad aver alzato i toni e ad essercela cercata mi ricorda chi dopo l’11 settembre diceva che gli americani In fondo se lo meritavano quell’attacco.Diamo a questo Bonciani il benvenuto nel mondo reale. Il fatto è che la rete è fatta da milioni di utenti che non sono a libro paga di nessuno e che hanno con la realtà un rapporto meno labile di quanto non lo abbia il politicame "occidentalista". Gli esempi che abbiamo qui riportato portano a trarre ancora una volta la conclusione che i rapporti degli "occidentalisti" con il piano del reale lascino molto a desiderare e che il mendicare frignone una legittimità democratica che vorrebbero loro per primi togliere a tutti gli altri sia dettato soltanto da una spontanea, abituale e redditizia malafede.
Chi non fosse guidato in ogni suo atto da simili istanze si sarebbe da tempo accorto di una verità elementare. Se non si vuole essere trattati come marmaglia in sovrappeso, come forcaioli da pescheria, come mangiaspaghetti buoni a nulla o come spazzatura del creato è sufficiente non comportarsi come marmaglia in sovrappeso, come forcaioli da pescheria, come mangiaspaghetti buoni a nulla o come spazzatura del creato.
Se in AmeriKKKa si fossero o meno meritata quella radicale operazione urbanistica non sapremmo dire.
Degli "occidentalisti" fiorentini abbiamo un'altra e molto meno generosa opinione.
[*] Cfr. Enzo Collotti, L'Europa nazista. Il progetto di un nuovo ordine europeo (1939-1945), Firenze, Giunti, 2002.