Si espongono qui alcune considerazioni sulla intromissione "occidentale" nelle questioni libiche del marzo 2011.
Nonostante i trentadue anni di velleità gazzettiere, cui fanno compagnia i trentadue anni di operazioni tra il lobbyistico ed il denigratorio presentate come verità assolute (e terrorista chi non ci crede), nel marzo 2011 la Repubblica Islamica dell'Iran è sempre al suo posto.
Gli avvenimenti in Nord Africa, invece, hanno costretto il gazzettaio a dedicare ad altra materia lo spazio che fino a ieri dedicavano alla propaganda. Il bias mediatico che colpisce incessantemente Tehran è ancora più evidente se si considera che è letteralmente finita sotto il tappeto, per colpa di certe questioni giapponesi difficili da ignorare, la questione del diritto accampato dalla Repubblica Islamica in materia di sviluppo e ricerca nucleare per fini di pace.
Il 18 marzo 2011 si scriveva della ingombrante figura del Colonnello al-Qadhdhāfī, con il quale c'era fino a due mesi fa la fila per trattare, pagare e riscuotere. Dopo un mese di guerra civile, con al-Qadhdhāfī dato per spacciato per l'ennesima volta, l'ONU ha approvato una risoluzione che contempla la messa in atto di una no-fly zone sul territorio libico.
Si direbbe che il giornalame sia stato preso tanto alla sprovvista da tutto quello che sta succedendo da non esser riuscito a tirar fuori neanche una Neda martire, da contrapporre ai miliziani del potere. La lobby del "dissenso" libico (o tunisino, o egiziano) deve godere di appoggi e di entrature incommensurabilmente inferiori a quelli di cui godono il "dissenso" cubano od iraniano, per cui trattando della guerra civile in Libia non si possono tirar fuori troppe blogger vittimiste, ed ancora meno fanciulle di belle speranze uccise da proiettili più o meno vaganti.
Sul ruolo e sulla funzione delle fanciulle di belle speranze i vertici del politicame "occidentalista" hanno comunque le idee ben chiare. Nicholas Sarkozy ha proprio colto l'occasione per un amplissimo giro di consultazioni che sanzionasse i suoi intenti aggressivi: nulla vieta di pensare che le ore precedenti e quelle successive all'approvazione della risoluzione all'ONU non siano state trascorse da costui facendo a gara con i pari grado in materia di conquiste femminili a pagamento.
I politici "occidentalisti" della sua generazione usano una comunicazione politica ed un registro linguistico tali da far pensare che il loro modello sia il piazzista di aspirapolvere di successo, una figura a suo modo rappresentativa di quello che li entusiasmava in una AmeriKKKan way of life morta e sepolta. E' probabile che anche ripicche e vendette siano confezionate sulla stessa misura, ed è in quest'ottica che propenderemmo a considerare la presenza in guerra dei Dassault Rafale, primo armamento a raggiungere la prevista zona di operazioni in Cirenaica.
E' probabile che il piccolo Sarkozy abbia visto andare a monte chissà quando e chissà perché un affare già dato per sicuro, che gli avrebbe permesso di fregiarsi del titolo di Piazzista di Armamenti -in gara per il titolo di Veditore dell'Anno- oltre che di quello (altrettanto molesto) di Presidente della Repubblica Francese e a quello, che gli ha dato la maggior fama, di Frequentatore di Mucose Femminili di Fascia Alta.
Gli è toccato dunque distrarsi un momento dalle scenate di gelosia e dall'inveire contro la racaille, e spedire al Colonnello al-Qadhdhāfī, dimostratosi probabilmente scettico nei confronti della capacità di ammazzare ascrivibile agli armamenti francesi per i quali aveva messo la firma, un campioncino della merce rifiutata.
Gli avvenimenti in Nord Africa, invece, hanno costretto il gazzettaio a dedicare ad altra materia lo spazio che fino a ieri dedicavano alla propaganda. Il bias mediatico che colpisce incessantemente Tehran è ancora più evidente se si considera che è letteralmente finita sotto il tappeto, per colpa di certe questioni giapponesi difficili da ignorare, la questione del diritto accampato dalla Repubblica Islamica in materia di sviluppo e ricerca nucleare per fini di pace.
Il 18 marzo 2011 si scriveva della ingombrante figura del Colonnello al-Qadhdhāfī, con il quale c'era fino a due mesi fa la fila per trattare, pagare e riscuotere. Dopo un mese di guerra civile, con al-Qadhdhāfī dato per spacciato per l'ennesima volta, l'ONU ha approvato una risoluzione che contempla la messa in atto di una no-fly zone sul territorio libico.
Si direbbe che il giornalame sia stato preso tanto alla sprovvista da tutto quello che sta succedendo da non esser riuscito a tirar fuori neanche una Neda martire, da contrapporre ai miliziani del potere. La lobby del "dissenso" libico (o tunisino, o egiziano) deve godere di appoggi e di entrature incommensurabilmente inferiori a quelli di cui godono il "dissenso" cubano od iraniano, per cui trattando della guerra civile in Libia non si possono tirar fuori troppe blogger vittimiste, ed ancora meno fanciulle di belle speranze uccise da proiettili più o meno vaganti.
Sul ruolo e sulla funzione delle fanciulle di belle speranze i vertici del politicame "occidentalista" hanno comunque le idee ben chiare. Nicholas Sarkozy ha proprio colto l'occasione per un amplissimo giro di consultazioni che sanzionasse i suoi intenti aggressivi: nulla vieta di pensare che le ore precedenti e quelle successive all'approvazione della risoluzione all'ONU non siano state trascorse da costui facendo a gara con i pari grado in materia di conquiste femminili a pagamento.
I politici "occidentalisti" della sua generazione usano una comunicazione politica ed un registro linguistico tali da far pensare che il loro modello sia il piazzista di aspirapolvere di successo, una figura a suo modo rappresentativa di quello che li entusiasmava in una AmeriKKKan way of life morta e sepolta. E' probabile che anche ripicche e vendette siano confezionate sulla stessa misura, ed è in quest'ottica che propenderemmo a considerare la presenza in guerra dei Dassault Rafale, primo armamento a raggiungere la prevista zona di operazioni in Cirenaica.
E' probabile che il piccolo Sarkozy abbia visto andare a monte chissà quando e chissà perché un affare già dato per sicuro, che gli avrebbe permesso di fregiarsi del titolo di Piazzista di Armamenti -in gara per il titolo di Veditore dell'Anno- oltre che di quello (altrettanto molesto) di Presidente della Repubblica Francese e a quello, che gli ha dato la maggior fama, di Frequentatore di Mucose Femminili di Fascia Alta.
Gli è toccato dunque distrarsi un momento dalle scenate di gelosia e dall'inveire contro la racaille, e spedire al Colonnello al-Qadhdhāfī, dimostratosi probabilmente scettico nei confronti della capacità di ammazzare ascrivibile agli armamenti francesi per i quali aveva messo la firma, un campioncino della merce rifiutata.