Gennaio 2011. Si continua ad infierire sulla piccola parata "occidentalista" prevista -ed effettivamente tenutasi- il 5 gennaio 2011. L'iniziativa ed i partecipanti ad essa vennero travolti, di lì ad una settimana, da manifestazioni di piazza di portata imponente, motivate dall'indignazione per la più che reprensibile condotta del fondatore principale partito "occidentalista" della penisola italiana.
Il 5 febbraio 2011 l'"occidentalismo" fiorentino ha in mente di realizzare l'autoreferenziale parata che viene messa in piedi ogni anno, sperando che qualche obeso ben ammanicato si degni di alzare il grugno dal piatto di rigatoni e venga a Firenze a passare benevolo in rassegna la servitù più volenterosa.
L'iniziativa ha come pretesto una farraginosa e parziale ricostruzione storica letteralmente intrisa di malafede e di suprematismo razziale; non è mai uscita dall'autoreferenzialità partitica ed il più delle volte in città si è scontrata, e si scontra a tutt'oggi, con un'impopolarità a tratti veemente.
E proprio ad un saggio di questa impopolarità, che per loro fortuna prende solitamente forme del tutto incruente, sono andati incontro alcuni valletti "occidentalisti" intenti a fare propaganda.
Questo il comunicato stampa in cui si frigna per i torti subiti.
Dal momento che riportiamo per intero materiale altrui, ci scusiamo per il ricorrere in esso di un vocabolo che indica comunemente lo stato che occupa la penisola italiana, e che in questa sede si ha la buona regola di non utilizzare mai dal momento che non è nostra intenzione suscitare disgusto nei lettori.
Firenze: la Scuola Media Botticelli una foiba di quartiere? L'"occidentalismo" e la delazione come pratica politica quotidiana (link).
Firenze: le foibe alla Scuola Media Botticelli come palestra "occidentalista" per un linciaggio mediatico diversivo (link).
Firenze: foibe e Scuola Media Botticelli. Come l'"occidentalismo" costruisce un pretesto per la delazione (link).
L'occasione scelta da Francesco Torselli fu la distribuzione in una classe delle medie inferiori di un articolo -tra i milioni reperibili sul web- il cui autore si era dimenticato di riverire la vulgata con cui gli "occidentalisti" stanno da anni cercando di mettere la sordina al pressappochismo maccheronesco con cui i loro referenti politici dell'epoca trascinarono lo stato che occupa la penisola italiana in un'autentica tragedia mondiale.
Abbiamo motivo di ritenere che la popolarità delle istanze "occidentaliste" presso i docenti non abbia guadagnato gran che dall'iniziativa: nei contesti normali, e specialmente sul lavoro, i delatori non suscitano alcuna simpatia. Di qui l'accoglienza poco entusiasta ricevuta; gli insegnanti svolgono già per proprio conto un mestiere logorante e sempre più avaro di tutto, e gli "occidentalisti" di ogni estrazione non fanno gran che per nascondere il disprezzo che provano per l'intera categoria, capace di prosciugargli i bacini elettorali dimostrando che i libri non servono solo come fermaporte.
Torselli e Scatarzi omettono con cura di precisare quale "materiale informativo" stessero "volantinando" i "ragazzi". Fonti "occidentaliste", prima del cambio di registro di cui abbiamo già trattato, parlavano di "cinquantamila volantini freschi di stampa" e di turni per i volantinaggi, quindi è probabile che più che di "materiale informativo" si debba più correttamente intendere "propaganda per un'iniziativa di partito". Possiamo desumerne che il principale partito "occidentalista" operante nella penisola italiana affida a minorenni la propaganda delle iniziative programmate a livello locale. La cosa ha una sua coerenza: ai vertici del "partito" sembra che domini sovrana l'idea che ai minorenni, ed alle minorenni in particolare, spettino compiti di natura analoga. Così inquadrata, la reazione anche troppo composta del docente denunciato diventa ancora più comprensibile.
La cifra di "trentamila" per le vittime e i vittimi, citata nel piagnisteo stampa, non ha alcun fondamento al di fuori delle menzogne propagandistiche; se anche lo avesse, avrebbe rappresentato un prezzo senz'altro minimo per la cosciente e deliberata partecipazione ad una guerra che doveva ridisegnare la carta dell'Europa all'insegna del suprematismo razziale.
Il modo "occidentalista" di intendere le cose ha almeno il pregio della chiarezza: per chi si azzarda a disturbare la loro propaganda, o anche solo a contraddirla, c'è la delazione.
Una canottiera, una rivista pornografica ed un'insalatiera di plastica piena 'e maccaruna c'a'pummarola si possono avere in blocco per meno di dieci euro, il che significa che un "occidentalista" tipico può provvedere alle proprie necessità vitali ed identitarie -pallone televisivo escluso- con circa trecento euro al mese.
Una somma facilmente reperibile anche da chi non possa sfoggiare un cursus studiorum privo di cesure.
L'iniziativa ha come pretesto una farraginosa e parziale ricostruzione storica letteralmente intrisa di malafede e di suprematismo razziale; non è mai uscita dall'autoreferenzialità partitica ed il più delle volte in città si è scontrata, e si scontra a tutt'oggi, con un'impopolarità a tratti veemente.
E proprio ad un saggio di questa impopolarità, che per loro fortuna prende solitamente forme del tutto incruente, sono andati incontro alcuni valletti "occidentalisti" intenti a fare propaganda.
Questo il comunicato stampa in cui si frigna per i torti subiti.
Dal momento che riportiamo per intero materiale altrui, ci scusiamo per il ricorrere in esso di un vocabolo che indica comunemente lo stato che occupa la penisola italiana, e che in questa sede si ha la buona regola di non utilizzare mai dal momento che non è nostra intenzione suscitare disgusto nei lettori.
Torselli (PdL) e Scatarzi (Giovane Italia): “Studenti insultati dai professori mentre distribuiscono materiale sull’eccidio delle foibe. Solo a Firenze simili bassezze”In fatto di bassezze senza uguali, prima tra tutte l'utilizzo abituale della delazione, l'"occidentalismo" in generale e Casaggì in particolare non sono secondi a nessuno. Il fatto che a Firenze gli "occidentalisti" pubblicizzino il ricorso alla delazione in ambiente scolastico è uno dei molti indici dell'esiguità del loro séguito, oltre che di una propensione generalizzata e condivisa a comportamenti vili e riprovevoli, considerati come valori positivi ed incoraggiati fin dalla prima adolescenza. Lo scorso anno Francesco Torselli campeggiò nelle gazzettine più condiscendenti per quasi una settimana, nell'àmbito di un'operazione delatoria che seguimmo nei dettagli.
“Una relazione dei fatti sarà inviata al Provveditorato agli studi e al ministro Gelmini”
"Bassezze senza uguali che fortunatamente, o sfortunatamente per chi ama questa città, possono accadere solo a Firenze. Stiamo parlando di quanto accaduto questa mattina all'Istituto Superiore Salvemini di Firenze, dove alcuni studenti di quella scuola, militanti di Casaggì e della Giovane Italia, sono stati presi ad insulti e a male parole da un docente del medesimo istituto". Questo quanto dichiarato da Francesco Torselli, consigliere del PdL, e dal Presidente cittadino della Giovane Italia, Marco Scatarzi.
"I ragazzi stavano volantinando materiale informativo sulle foibe - spiegano i due esponenti del PdL -, in previsione del corteo cittadino che si terrà il prossimo 5 febbraio, quando questo docente si è scagliato contro i ragazzi insultando loro e di conseguenza quegli oltre 30.000 italiani che, in nome del comunismo e della dittatura titina, trovarono la morte in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Solitamente, a tenere questi atteggiamenti intolleranti e beceri sono gli studenti vicini alla sinistra radicale, ma questa volta il fatto è di ben altra gravità, essendo i protagonisti non dei diciassettenni infervorati dalla militanza politica, ma professori in piena attività nella scuola in questione. Il fatto è gravissimo e merita una condanna unanime di tutta la città, nonché un intervento diretto del Provveditorato agli Studi: non è accettabile sentire dei docenti insultare dei ragazzi ed invitarli ad andarsene da quella che è anche la loro scuola. Il professore in questione, purtroppo ben accompagnato da alcuni suoi colleghi non nuovi a questo genere di pagliacciate, ha addirittura ritardato l'orario di inizio delle sue lezioni, recando quindi un danno anche agli studenti assolutamente disinteressati alla diatriba, pur di restare in mezzo alla strada a schiumare rabbia contro i militanti di Casaggì e della Giovane Italia che, decisamente più maturi del docente, hanno proseguito in silenzio la propria attività”.
"La vicenda finirà sulla scrivania del Provveditore e su quella del Ministro Gelmini; - concludono Torselli e Scatarzi -: questo clima di intolleranza è inaccettabile, soprattutto se proveniente dal corpo docente. Con quale serenità i ragazzi potranno continuare a frequentare un istituto dove i professori si comportano in questa maniera? Devono forse andare a scuola col terrore di essere giudicati e bocciati in funzione del proprio pensiero politico? Crediamo servano delle risposte".
Firenze: la Scuola Media Botticelli una foiba di quartiere? L'"occidentalismo" e la delazione come pratica politica quotidiana (link).
Firenze: le foibe alla Scuola Media Botticelli come palestra "occidentalista" per un linciaggio mediatico diversivo (link).
Firenze: foibe e Scuola Media Botticelli. Come l'"occidentalismo" costruisce un pretesto per la delazione (link).
L'occasione scelta da Francesco Torselli fu la distribuzione in una classe delle medie inferiori di un articolo -tra i milioni reperibili sul web- il cui autore si era dimenticato di riverire la vulgata con cui gli "occidentalisti" stanno da anni cercando di mettere la sordina al pressappochismo maccheronesco con cui i loro referenti politici dell'epoca trascinarono lo stato che occupa la penisola italiana in un'autentica tragedia mondiale.
Abbiamo motivo di ritenere che la popolarità delle istanze "occidentaliste" presso i docenti non abbia guadagnato gran che dall'iniziativa: nei contesti normali, e specialmente sul lavoro, i delatori non suscitano alcuna simpatia. Di qui l'accoglienza poco entusiasta ricevuta; gli insegnanti svolgono già per proprio conto un mestiere logorante e sempre più avaro di tutto, e gli "occidentalisti" di ogni estrazione non fanno gran che per nascondere il disprezzo che provano per l'intera categoria, capace di prosciugargli i bacini elettorali dimostrando che i libri non servono solo come fermaporte.
Torselli e Scatarzi omettono con cura di precisare quale "materiale informativo" stessero "volantinando" i "ragazzi". Fonti "occidentaliste", prima del cambio di registro di cui abbiamo già trattato, parlavano di "cinquantamila volantini freschi di stampa" e di turni per i volantinaggi, quindi è probabile che più che di "materiale informativo" si debba più correttamente intendere "propaganda per un'iniziativa di partito". Possiamo desumerne che il principale partito "occidentalista" operante nella penisola italiana affida a minorenni la propaganda delle iniziative programmate a livello locale. La cosa ha una sua coerenza: ai vertici del "partito" sembra che domini sovrana l'idea che ai minorenni, ed alle minorenni in particolare, spettino compiti di natura analoga. Così inquadrata, la reazione anche troppo composta del docente denunciato diventa ancora più comprensibile.
La cifra di "trentamila" per le vittime e i vittimi, citata nel piagnisteo stampa, non ha alcun fondamento al di fuori delle menzogne propagandistiche; se anche lo avesse, avrebbe rappresentato un prezzo senz'altro minimo per la cosciente e deliberata partecipazione ad una guerra che doveva ridisegnare la carta dell'Europa all'insegna del suprematismo razziale.
Il modo "occidentalista" di intendere le cose ha almeno il pregio della chiarezza: per chi si azzarda a disturbare la loro propaganda, o anche solo a contraddirla, c'è la delazione.
"Con quale serenità i ragazzi potranno continuare a frequentare un istituto dove i professori si comportano in questa maniera? Devono forse andare a scuola col terrore di essere giudicati e bocciati in funzione del proprio pensiero politico? Crediamo servano delle risposte".La preoccupazione avrebbe anche qualche fondamento. O meglio, lo avrebbe se fosse espressa da ambienti in cui espressioni come culturame cattocomunista ricorressero con meno frequenza. Gli "occidentalisti" devono comunque essere rassicurati. Stiamo trattando di una formazione politica cui sono abituali la delazione e l'affissione abusiva, dunque anche nel caso di un'interruzione brusca e traumatica del proprio percorso formativo, chi si riconoscesse nei "valori" e nella condotta di vita che essa reputa dignitosi non dovrebbe avere troppi problemi ad assicurarsi quanto serve ad un'esistenza ad essi conforme.
Una canottiera, una rivista pornografica ed un'insalatiera di plastica piena 'e maccaruna c'a'pummarola si possono avere in blocco per meno di dieci euro, il che significa che un "occidentalista" tipico può provvedere alle proprie necessità vitali ed identitarie -pallone televisivo escluso- con circa trecento euro al mese.
Una somma facilmente reperibile anche da chi non possa sfoggiare un cursus studiorum privo di cesure.