Maggio 2010. Anche a Firenze infuria la meschina battaglia -gomitate, manifestini, propaganda- per la conquista di un posto al sole in un certo organo di rappresentanza universitaria oggetto dell'aperto disprezzo del novanta per cento almeno dello stesso corpo studentesco...
Non abbiamo idea di cosa siano gli Studenti per le Libertà, ma a giudicare dal nome parrebbe essere l'ennesima incarnazione di una conventicola "occidentalista" dedita al filogovernativismo più ebete. L'ennesima tappa nominalista di morti già da vivi costretti tra l'altro ad inseguire l'intraprendenza dei commensali di Azione Giovani in grado di batterli di molte lunghezze in ogni campo.
Se non ricordiamo male dovrebbe trattarsi di individui un cui sopralluogo denigratorio e delatorio compiuto con un certo seguito di marmaglia gazzettiera fu qualche tempo fa giustamente rintuzzato all'Università di Firenze da un fitto lancio di uova.
Un comunicato stampa ripreso puntualmente dallo spazzaturame giornalettistico ci informa della nascita di un sito per le "segnalazioni dei cittadini" di Firenze in materia -c'è bisogno di dirlo?- di degrado e di insihurezza.
Abbiamo già avuto modo di far notare ai nostri lettori come la nobile pratica politica della delazione venga incoraggiata dagli "occidentalisti" fiorentini, ridotti praticamente all'afasia in tutti i settori dello scibile e costretti da anni a inventariare buche nell'asfalto e scritte sui muri (con bella coerenza, come abbiamo fatto notare a suo tempo), e a far sparire sotto il tappeto candidati di cui si statuisce che sono "i nuovi presidenti" o roba del genere prima e ancora dell'apertura dei seggi, e che ad elezioni perdute si dissolvono letteralmente nell'aria.
Ora, il nostro disprezzo per gli "occidentalisti" non ha alcun limite.
Neppure il nostro disprezzo per la loro pratica politica ha alcun limite.
In tempi ed in contesti sociali improntati a normalità l'utilizzo abituale della delazione espone chi se ne rende partecipe al pericolo di rendiconti dolorosissimi al minimo mutare di clima politico. Dello stato che occupa la penisola italiana e dei manutengoli che ne infarciscono le greppie tutto si può dire meno che siano, dal punto di vista cognitivo, contigui ai concetti di normalità e soprattutto di competenza.
Non desta quindi alcuno stupore il constatare che il dominio studentiliberta.net indicato in un primo tempo nel comunicato stampa non esiste. Una correzione operata successivamente non ha evitato che alcune tra le gazzette più compiacenti (cfr. "IlFirenze", 8 maggio 2010) lo riportassero con canina fedeltà, senza neppure testarne il funzionamento.
Ci dicono che l'attivismo infaticabile dei Giovani per le Libertà sarebbe legato ad una consultazione elettorale universitaria stabilita per metà maggio.
Stizziti per le incessanti ed aperte attestazioni di disistima ricevute in più sedi, in più occasioni e con più mezzi, i loro commensali di Azione Studentesca hanno invece pensato bene di documentare l'affissione notturna di propaganda elettorale con le immagini che seguono, fornendo un bel po' di materiale per un post che avremmo potuto anche intitolare Una notte di maggio a Firenze n'i'ddegrado, senza sihurezza... secondo quanto siamo soliti fare da qualche tempo a questa parte.
Se non ricordiamo male dovrebbe trattarsi di individui un cui sopralluogo denigratorio e delatorio compiuto con un certo seguito di marmaglia gazzettiera fu qualche tempo fa giustamente rintuzzato all'Università di Firenze da un fitto lancio di uova.
Un comunicato stampa ripreso puntualmente dallo spazzaturame giornalettistico ci informa della nascita di un sito per le "segnalazioni dei cittadini" di Firenze in materia -c'è bisogno di dirlo?- di degrado e di insihurezza.
Abbiamo già avuto modo di far notare ai nostri lettori come la nobile pratica politica della delazione venga incoraggiata dagli "occidentalisti" fiorentini, ridotti praticamente all'afasia in tutti i settori dello scibile e costretti da anni a inventariare buche nell'asfalto e scritte sui muri (con bella coerenza, come abbiamo fatto notare a suo tempo), e a far sparire sotto il tappeto candidati di cui si statuisce che sono "i nuovi presidenti" o roba del genere prima e ancora dell'apertura dei seggi, e che ad elezioni perdute si dissolvono letteralmente nell'aria.
Ora, il nostro disprezzo per gli "occidentalisti" non ha alcun limite.
Neppure il nostro disprezzo per la loro pratica politica ha alcun limite.
In tempi ed in contesti sociali improntati a normalità l'utilizzo abituale della delazione espone chi se ne rende partecipe al pericolo di rendiconti dolorosissimi al minimo mutare di clima politico. Dello stato che occupa la penisola italiana e dei manutengoli che ne infarciscono le greppie tutto si può dire meno che siano, dal punto di vista cognitivo, contigui ai concetti di normalità e soprattutto di competenza.
Non desta quindi alcuno stupore il constatare che il dominio studentiliberta.net indicato in un primo tempo nel comunicato stampa non esiste. Una correzione operata successivamente non ha evitato che alcune tra le gazzette più compiacenti (cfr. "IlFirenze", 8 maggio 2010) lo riportassero con canina fedeltà, senza neppure testarne il funzionamento.
Ci dicono che l'attivismo infaticabile dei Giovani per le Libertà sarebbe legato ad una consultazione elettorale universitaria stabilita per metà maggio.
Stizziti per le incessanti ed aperte attestazioni di disistima ricevute in più sedi, in più occasioni e con più mezzi, i loro commensali di Azione Studentesca hanno invece pensato bene di documentare l'affissione notturna di propaganda elettorale con le immagini che seguono, fornendo un bel po' di materiale per un post che avremmo potuto anche intitolare Una notte di maggio a Firenze n'i'ddegrado, senza sihurezza... secondo quanto siamo soliti fare da qualche tempo a questa parte.
C'è poco da spiegare.
Una delle organizzazioni giovanili di un partito che dacché esiste non fa che inveire contr'i'ddegrado (cosa si intenda per degrado in certi ambienti lo abbiamo specificato molto spesso; sostanzialmente è degrado, o insihurezza, o terrorismo, qualunque cosa dalla quale non riescano a trarre un reddito) chiama questa roba "militanza".
La legislazione dello stato che occupa la penisola italiana, il cui esecutivo è composto esclusivamente da appartenenti a quel partito e ad altre formazioni "occidentaliste", questa roba la definisce invece affissione abusiva.
Gentilissimo, un sito dell'amministrazione statale ci spiega anche che "...gli oneri derivanti dalla rimozione dei manifesti affissi in violazione delle disposizioni vigenti sono a carico dei soggetti per conto dei quali gli stessi sono stati affissi, salvo prova contraria", e che "La Finanziaria 2007 [...] ha addirittura disposto che d’ora in poi chi violerà la legge oltre al pagamento delle sanzioni dovrà farsi carico anche delle spese della defissione [...]".
Un esempio di coerenza non da poco per la base militante di una torma di legulei d'accatto, di sanzionatori da caffè e di gendarmi di complemento.
La passione "occidentalista" per le nobili figure del delatore e della spia, unite alla moda del momento che asserisce essere un dovere preciso di chiunque il rendicontare su qualche rete sociale i più reconditi affaracci propri, ha prodotto un caso tipico di autodenuncia.
O di zappa sui piedi, detto in un linguaggio più alla buona.
Chissà cosa ne penserebbero gli Studenti per le libertà e il loro servizio di delazione telematica...
Una delle organizzazioni giovanili di un partito che dacché esiste non fa che inveire contr'i'ddegrado (cosa si intenda per degrado in certi ambienti lo abbiamo specificato molto spesso; sostanzialmente è degrado, o insihurezza, o terrorismo, qualunque cosa dalla quale non riescano a trarre un reddito) chiama questa roba "militanza".
La legislazione dello stato che occupa la penisola italiana, il cui esecutivo è composto esclusivamente da appartenenti a quel partito e ad altre formazioni "occidentaliste", questa roba la definisce invece affissione abusiva.
Gentilissimo, un sito dell'amministrazione statale ci spiega anche che "...gli oneri derivanti dalla rimozione dei manifesti affissi in violazione delle disposizioni vigenti sono a carico dei soggetti per conto dei quali gli stessi sono stati affissi, salvo prova contraria", e che "La Finanziaria 2007 [...] ha addirittura disposto che d’ora in poi chi violerà la legge oltre al pagamento delle sanzioni dovrà farsi carico anche delle spese della defissione [...]".
Un esempio di coerenza non da poco per la base militante di una torma di legulei d'accatto, di sanzionatori da caffè e di gendarmi di complemento.
La passione "occidentalista" per le nobili figure del delatore e della spia, unite alla moda del momento che asserisce essere un dovere preciso di chiunque il rendicontare su qualche rete sociale i più reconditi affaracci propri, ha prodotto un caso tipico di autodenuncia.
O di zappa sui piedi, detto in un linguaggio più alla buona.
Chissà cosa ne penserebbero gli Studenti per le libertà e il loro servizio di delazione telematica...