Gennaio 2010. "La Nazione" e i suoi refusi
Fine gennaio 2010. Lo stato che occupa la penisola italiana sta serenamente andando a ramengo da qualunque parte lo si volti, ma le gazzette "occidentaliste" sono impegnate nel caldeggiare l'abbattimento del Muro di Firenze da parte del candidato alle elezioni regionali paracadutato in lizza da Roma col consueto battage denigratorio che consiste nello sparare idiozie ad alzo zero. Secondo un non-ente che dice di essere il coordinatore toscano del piddì con la elle, la sua vittoria è certa per due motivi ben precisi: è "occidentalista" ed è una donna.
Una logica ferrea.
Per il poco che abbiamo avuto modo di saperne, e per il nullo interesse che proviamo per il personaggio, spariamo per una volta ad alzo zero anche noi. A nostro avviso si tratta di uno di quei casi in cui il chador sarebbe poco.
Alla conca, di corsa, e attenta a come mi guardi.

"La Nazione" celebra stombazzante l'avvenimento e pubblica qualche articoletto di contorno per allungare la broda. Di uno di questi si riporta la screenshot.
La foto a sinistra, a detta di 'sti gazzettieri, rappresenta il lavoratore rumeno protagonista della vicenda. I cantieri edili pretendono ogni anno un tributo di sangue spaventoso, di cui solitamente fanno le spese proprio quei lavoratori rumeni che la stessa testata, quando le fa comodo, promuove ad "extracomunitari onorari". Si deve dedurne che a Firenze esistono redazioni dotate del dono della profezia?
Non è questo il solo spunto che l'articolo offre a chi voglia infierire: si noti l'intolata, che precede un mistilingue Sanctis Zenobio e Philippo. Siamo nell'epoca dei correttori ortografici, mentre il latino ci risulta essere ancora materia di insegnamento nelle scuole superiori della penisola italiana; eppure In piazza Ghiberti c'è gente che non trova nulla di strano in una chiesa intolata a quelli che sembrano essere i due fratelli Sanctis...