I ballottaggi di fine giugno 2009 li ha dominati anche a Firenze il partito del chissenefrega, prima formazione politica cittadina con il quarantadue per cento dei consensi. Il resto dell'elettorato ha decretato la sconfitta del palloniere.
La sconfitta del palloniere non è una sconfitta qualsiasi. Testimonia l'ostinata resistenza della città e delle sue forze politiche ad una campagna denigratoria e delegittimante continua, martellante, ineludibile e basata su un allarmismo menzognero, ingiustificato e demenziale. Una campagna pseudopolitica a cui i media mainstream hanno partecipato al gran completo, aiutando il palloniere ed i suoi agghiaccianti compagni di strada con un fuoco di fila di bordate perentorie, costruite con quella mescolanza di incompetenza e di malafede che da solo costituisce l'impalcatura dei nove decimi delle produzioni mediatiche "occidentali" gabellate per "informazione".
Possiamo anche prendere un po' in giro il cicalame gazzettaro affermando che a Firenze vince la libertà di scegliere di non cambiare. Una frase all'apparenza contorta, ma che contiene tutte le parole d'ordine del pollaio "occidentalista", a tratti fatte proprie dallo stesso Giovanni Galli, in più di un caso ritrovatosi a sparare a zero come un titolista mediocre mentre aveva già il suo bel da fare a cercare di trasformare la voglia di questura e i deliri nazisti della base centrodestrorsa in una parvenza di programma politico credibile. La sopravvivenza di forti énclaves come quella fiorentina, stante il controllo mediatico totale che permette alle menzogne della propaganda "occidentalista" di allagare senza veri contrasti ogni spazio informativo, è a suo modo sorprendente ma fa anche sperare che l'azione della propaganda sia finalmente arrivata a saturazione e stia perdendo efficacia. La realtà quotidiana è sempre più distante dalle lunari mostruosità prodotte da media che non si sa più in quale misura siano autoreferenziali e in quale semplicemente servili, ma che da un pezzo hanno comunque esaurito ogni parvenza di funzione critica per trasformarsi in pure e pericolose fabbriche di conformismo e di consenso impermeabili ad ogni critica.
Scrivevamo tempo fa che l'areale politico "occidentalista" è rappresentato a Firenze più che altrove da un aggregato di guitti, piccini, ignorantelli, buoni a nulla, cianciatori, maneggioni, amici degli amici, scarti di anticamera, yes men, falliti, elegantoni, piazzisti, marmaglia da stadio, culturame spicciolo e mentitori di professione. Giovanni Galli si è addossato la responsabilità, certo non piccola, di rendere presentabili individui che riescono ad urtare perfino il loro elettorato; lo zoccolo duro del centrodestra ha lasciato il piddì con la elle al venti per cento (record negativo probabilmente unico nella penisola) preferendo in un caso su tre votare direttamente per la lista civica del palloniere. Nelle stesse ore in cui si tiravano le somme di tutta la questione, la gendarmeria concludeva un'operazione durata, forse per sapiente caso, quanto la campagna elettorale. Non è stata un'operazione qualsiasi perché una volta tanto non si è trattato di accanirsi contro mustadafin colpevoli di respirare, di fare piazza pulita di qualche bidonville di disperati o di disperdere a manganellate un corteo di ragazzini. E qui ci vanno due parole di spiegazione. Nella sua Borghesia, un ritratto triste, impietoso e sempre più attuale nonostante i trenta e passa anni dalla sua prima redazione, Claudio Lolli fa riferimenti precisi a gente che non si sa se faccia più rabbia, pena, schifo o malinconia, sempre a spettegolare in nome del civile rispetto. L'"occidentalista" contemporaneo, praticamente, sempre pronto a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa, sempre pronto a leccar le ossa del più ricco e dei suoi cani. Claudio Lolli spiega bene che il rapporto con la gendarmeria agli "occidentalisti" piace immaginarlo a senso unico:
Godi quando gli anormali sono trattati da criminali,
chiuderesti in manicomio tutti gli zingari e gli intellettuali,
ami ordine e disciplina, adori la tua polizia
tranne quando deve indagare su un bilancio fallimentare...
La notte dello strombazzato voto la gendarmeria dislocata a Firenze ha tradito le aspettative dei suoi incensatori. Le fozzedellòddine hanno perquisito e sprangato quattro di quei localini trendy e stronzy in cui l'ideologia "occidentalista" concretizza al suo meglio la propria base ideologica di consumismo insultante e di tossicodipendenza. Uno di questi posti, il cui nome fa venire in mente qualcosa che sta tra l'azienda agricola ed il cronicario per dementi terminali, ha sede nella stessa piazza in cui avvenne il famoso sgazzebamento del palloniere ed al cui perimetro sono solitamente -e giustamente- confinate le comparsate dei politicanti "occidentalisti" di passaggio in città.
Pare che la gendarmeria abbia ascoltato anche diverse fanciulle in fiore, iniziate alla cocaina in uno o nell'altro dei locali sbaraccati. Volendoci concedere una facile battuta, diciamo che se dipendesse da noi queste signorine passerebbero dallo Yab allo hijab in men che non si dica...!
Possiamo anche prendere un po' in giro il cicalame gazzettaro affermando che a Firenze vince la libertà di scegliere di non cambiare. Una frase all'apparenza contorta, ma che contiene tutte le parole d'ordine del pollaio "occidentalista", a tratti fatte proprie dallo stesso Giovanni Galli, in più di un caso ritrovatosi a sparare a zero come un titolista mediocre mentre aveva già il suo bel da fare a cercare di trasformare la voglia di questura e i deliri nazisti della base centrodestrorsa in una parvenza di programma politico credibile. La sopravvivenza di forti énclaves come quella fiorentina, stante il controllo mediatico totale che permette alle menzogne della propaganda "occidentalista" di allagare senza veri contrasti ogni spazio informativo, è a suo modo sorprendente ma fa anche sperare che l'azione della propaganda sia finalmente arrivata a saturazione e stia perdendo efficacia. La realtà quotidiana è sempre più distante dalle lunari mostruosità prodotte da media che non si sa più in quale misura siano autoreferenziali e in quale semplicemente servili, ma che da un pezzo hanno comunque esaurito ogni parvenza di funzione critica per trasformarsi in pure e pericolose fabbriche di conformismo e di consenso impermeabili ad ogni critica.
Scrivevamo tempo fa che l'areale politico "occidentalista" è rappresentato a Firenze più che altrove da un aggregato di guitti, piccini, ignorantelli, buoni a nulla, cianciatori, maneggioni, amici degli amici, scarti di anticamera, yes men, falliti, elegantoni, piazzisti, marmaglia da stadio, culturame spicciolo e mentitori di professione. Giovanni Galli si è addossato la responsabilità, certo non piccola, di rendere presentabili individui che riescono ad urtare perfino il loro elettorato; lo zoccolo duro del centrodestra ha lasciato il piddì con la elle al venti per cento (record negativo probabilmente unico nella penisola) preferendo in un caso su tre votare direttamente per la lista civica del palloniere. Nelle stesse ore in cui si tiravano le somme di tutta la questione, la gendarmeria concludeva un'operazione durata, forse per sapiente caso, quanto la campagna elettorale. Non è stata un'operazione qualsiasi perché una volta tanto non si è trattato di accanirsi contro mustadafin colpevoli di respirare, di fare piazza pulita di qualche bidonville di disperati o di disperdere a manganellate un corteo di ragazzini. E qui ci vanno due parole di spiegazione. Nella sua Borghesia, un ritratto triste, impietoso e sempre più attuale nonostante i trenta e passa anni dalla sua prima redazione, Claudio Lolli fa riferimenti precisi a gente che non si sa se faccia più rabbia, pena, schifo o malinconia, sempre a spettegolare in nome del civile rispetto. L'"occidentalista" contemporaneo, praticamente, sempre pronto a pestar le mani a chi arranca dentro a una fossa, sempre pronto a leccar le ossa del più ricco e dei suoi cani. Claudio Lolli spiega bene che il rapporto con la gendarmeria agli "occidentalisti" piace immaginarlo a senso unico:
Godi quando gli anormali sono trattati da criminali,
chiuderesti in manicomio tutti gli zingari e gli intellettuali,
ami ordine e disciplina, adori la tua polizia
tranne quando deve indagare su un bilancio fallimentare...
La notte dello strombazzato voto la gendarmeria dislocata a Firenze ha tradito le aspettative dei suoi incensatori. Le fozzedellòddine hanno perquisito e sprangato quattro di quei localini trendy e stronzy in cui l'ideologia "occidentalista" concretizza al suo meglio la propria base ideologica di consumismo insultante e di tossicodipendenza. Uno di questi posti, il cui nome fa venire in mente qualcosa che sta tra l'azienda agricola ed il cronicario per dementi terminali, ha sede nella stessa piazza in cui avvenne il famoso sgazzebamento del palloniere ed al cui perimetro sono solitamente -e giustamente- confinate le comparsate dei politicanti "occidentalisti" di passaggio in città.
Pare che la gendarmeria abbia ascoltato anche diverse fanciulle in fiore, iniziate alla cocaina in uno o nell'altro dei locali sbaraccati. Volendoci concedere una facile battuta, diciamo che se dipendesse da noi queste signorine passerebbero dallo Yab allo hijab in men che non si dica...!