A gennaio 2009 Saverio Tommasi realizza un breve documentario sulla cosiddetta "estrema destra" toscana; un aggregato di individui tenuti al caldo per tanti anni nelle principali pallonerie conosciute a cui la murdochizzazione del pallone ha tolto dalla sera alla mattina il balocco dalle mani. Adusi alla sopraffazione fisica, agli slogan ed all'iconografia nazionalsocialista, i pallonieri hanno percolato nelle pallonerie delle serie "inferiori" e, purtroppo, in giro per le scuole e per le piazze, riempite ogni tanto con il loro vuoto pneumatico ma rissoso.
Saverio Tommasi ha realizzato, in collaborazione con Ornella De Zordo (consigliere comunale a Firenze per una lista civica) un filmato sul mondo della cosiddetta "estrema destra" in Toscana e lo ha diffuso un po' in giro, anche su Youtube. Proprio su Youtube il video ha raccolto il meglio di quello che i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana riescono a dare quando qualcuno mostra di quali bassezze, di quali viltà, di quale sporco anche morale sia ormai fatta la loro vita di tutti i giorni. Niente per cui picchiare i pugni sul tavolo: mera presa d'atto di quali esemplari umani riesca a produrre un "Occidente" che solo i suoi cantori più ciechi riescono a considerare "superiore" a chissà che altro. Al momento in cui scriviamo si trovavano allegati al film commenti di questo tipo, cui si aggiungeva -ovviamente- qualche risposta di segno opposto ma improntata alla stessa truculenza.
"hanno fatto bene a sprangare quel negro ladrone di biscotti ..io gli darei la medaglia a quei due eroi" (VanFanCooler)
"Giornalista la tua penna stilo se mi incazzo sai dove te la infilo..NEL CULO!! GIORNALISTA TERRORISTA" [la ciarla, più che l'accusa, di "terrorismo" non poteva mancare, no?] (Ste1488dux)
E si potrebbe proseguire a giornate intere, a solo beneficio della banda consumata. La cosa interessante è il ritratto che nel loro complesso, sia il video che i commenti associati, permettono di tracciare in merito alla "estrema destra" contemporanea.
Chi pensasse di avere a che fare con la filiazione della bassa manovalanza che fino agli anni Ottanta è servita da serbatoio per tentativi di golpe e di stragi di stato, per omicidi travestiti da incidenti e per tutti i lavoretti sporchi di cui c'è bisogno per impestare la vita politica di un certo territorio, rimarrebbe amaramente deluso. Finiti i tempi in cui il potere costituito aveva bisogno di metter bombe sui treni, l'"estrema destra" di oggi non rappresenta neppure un aggregato di individui con lo hobby della sopraffazione, come un'analisi superficiale del fenomeno basata sugli episodi di aggressione -con esiti anche mortali- che si correla invariabilmente con la presenza di gruppi del genere in una data zona farebbe pensare.
L'"estrema destra" di oggi è costituita, più banalmente, da un insieme di piccoli imprenditori e dai consumatori che ne rappresentano il target. Bar, locali, merchandising, musica dedicata (e chiamata, chissà perché, "non conforme") insieme a qualche libro (di solito scritto in maniera miserabile); tutta roba che si può comprare e vendere e che è sufficiente da sola a caratterizzare il fenomeno di cui costruisce la vera ossatura; in molti casi gli stessi episodi violenti non hanno una matrice propriamente politica, ma nascono proprio nel basso e spregevole mondo del localame e della palloneria.
L'ambiente degli attivisti conta qualche quarantenne scafato ed un alto numero di ragazzini, sensibilissimi al fascino di simboli, argomenti e monture che sono costruiti proprio per impressionare ed affamatissimi di appartenenza identitaria. Provenienza comune a quasi tutti: il pallonismo e le pallonerie in generale, specie quelle definite di "prima divisione" o roba simile, ma non solo. Il "commento" di Ste1488dux, su riportato, è rivelatore di una weltanschauung che ha nel pallonismo e nella semplificazione dualista dell'esistente che lo caratterizza ("noi contro di loro") l'unico suo fondamento.
Un'analisi dei contenuti veicolati da musica e libri mostra un ambiente asfittico ed ai limiti del masturbatorio, in cui pochi cliché legati ad arditismi morti e sepolti, a guerre straperdute, ad un medio evo mai esistito o ad improbabili visioni della vita militare vengono ripetuti all'infinito senza neanche tante varianti, senza neanche tanti abbellimenti. Nell'attività meramente politica, l'"estrema destra" contemporanea può al massimo mascherarsi maldestramente per portare acqua e voti al Partitucolo della Libertà per Decorrenza dei Termini; questa attività è monopolizzata, come molti altri campi della "politica" contemporanea, da individui cacciati con le cattive da ogni altro consesso produttivo. L'unica altra alternativa consiste nell'estinguersi in santa pace nella miriade di litigiosissime scissioni che erano, nei decenni passati, una delle più vere caratteristiche dell'ambiente. Chi, partendo da una militanza da birreria e da palloneria come quella che stiamo disprezzando, avesse la ventura di accedere a qualche organo elettivo -i casi sono sporadici, ma ci sono- si troverebbe davanti all'unica prospettiva tollerata del rivestire il ruolo dell'utile idiota, congedato a pacche sulle spalle -e con qualche offa, ci mancherebbe- appena non c'è più bisogno di lui per tenere in piedi una maggioranza: per il resto, l'"estrema destra" è prodigiosamente priva di proposte praticabili, capacissima di inculture che entusiasmerebbero qualsiasi antropologo ed incentrata su un'ossessiva e monolitica demonizzazione di un Altro impersonante il Male metafisico, sul quale ogni perfetto rappresentante dell'epoca contemporanea può proiettare tutta la propria spaghettosa e pummarolesca pochezza, la propria inadeguatezza, la cattiveriuccia frustrata da ignorantello obeso e viziato.
In questo senso gli "occidentalisti" che in questo sito bastoniamo gioiosamente in metafora ad ogni piè sospinto sono perfettamente ascrivibili al numero: quello che differenzia gli appartenenti all'"estrema destra" propriamente detta sono, come scrivevamo, i comportamenti di consumo. Comportamenti di consumo anch'essi minuziosamente codificati e soggetti all'accompagnamento di varie forme di ritualismo demenziale, tra le quali, ultima in ordine di tempo ma potremmo sbagliarci -anche perché non è che la cosa ci interessi oltre misura- il prendersi reciprocamente a nerbate durante i concerti.
La cosiddetta "estrema destra", con le caratteristiche che abbiamo sommariamente tratteggiato e che sono ovviamente del tutto negative, è a suo modo un irritante specchio dei tempi; rappresenta il perfetto prodotto di quell'aggregato transgenerazionale di incolti, arrivisti, sprezzanti, bassi, fancazzisti, viziati ed ebeti individui in cui si è trasformata la popolazione della penisola italiana. Una popolazione che ricordiamo esser stata un tempo non troppo lontano intelligente, critica e reattiva.
"hanno fatto bene a sprangare quel negro ladrone di biscotti ..io gli darei la medaglia a quei due eroi" (VanFanCooler)
"Giornalista la tua penna stilo se mi incazzo sai dove te la infilo..NEL CULO!! GIORNALISTA TERRORISTA" [la ciarla, più che l'accusa, di "terrorismo" non poteva mancare, no?] (Ste1488dux)
E si potrebbe proseguire a giornate intere, a solo beneficio della banda consumata. La cosa interessante è il ritratto che nel loro complesso, sia il video che i commenti associati, permettono di tracciare in merito alla "estrema destra" contemporanea.
Chi pensasse di avere a che fare con la filiazione della bassa manovalanza che fino agli anni Ottanta è servita da serbatoio per tentativi di golpe e di stragi di stato, per omicidi travestiti da incidenti e per tutti i lavoretti sporchi di cui c'è bisogno per impestare la vita politica di un certo territorio, rimarrebbe amaramente deluso. Finiti i tempi in cui il potere costituito aveva bisogno di metter bombe sui treni, l'"estrema destra" di oggi non rappresenta neppure un aggregato di individui con lo hobby della sopraffazione, come un'analisi superficiale del fenomeno basata sugli episodi di aggressione -con esiti anche mortali- che si correla invariabilmente con la presenza di gruppi del genere in una data zona farebbe pensare.
L'"estrema destra" di oggi è costituita, più banalmente, da un insieme di piccoli imprenditori e dai consumatori che ne rappresentano il target. Bar, locali, merchandising, musica dedicata (e chiamata, chissà perché, "non conforme") insieme a qualche libro (di solito scritto in maniera miserabile); tutta roba che si può comprare e vendere e che è sufficiente da sola a caratterizzare il fenomeno di cui costruisce la vera ossatura; in molti casi gli stessi episodi violenti non hanno una matrice propriamente politica, ma nascono proprio nel basso e spregevole mondo del localame e della palloneria.
L'ambiente degli attivisti conta qualche quarantenne scafato ed un alto numero di ragazzini, sensibilissimi al fascino di simboli, argomenti e monture che sono costruiti proprio per impressionare ed affamatissimi di appartenenza identitaria. Provenienza comune a quasi tutti: il pallonismo e le pallonerie in generale, specie quelle definite di "prima divisione" o roba simile, ma non solo. Il "commento" di Ste1488dux, su riportato, è rivelatore di una weltanschauung che ha nel pallonismo e nella semplificazione dualista dell'esistente che lo caratterizza ("noi contro di loro") l'unico suo fondamento.
Un'analisi dei contenuti veicolati da musica e libri mostra un ambiente asfittico ed ai limiti del masturbatorio, in cui pochi cliché legati ad arditismi morti e sepolti, a guerre straperdute, ad un medio evo mai esistito o ad improbabili visioni della vita militare vengono ripetuti all'infinito senza neanche tante varianti, senza neanche tanti abbellimenti. Nell'attività meramente politica, l'"estrema destra" contemporanea può al massimo mascherarsi maldestramente per portare acqua e voti al Partitucolo della Libertà per Decorrenza dei Termini; questa attività è monopolizzata, come molti altri campi della "politica" contemporanea, da individui cacciati con le cattive da ogni altro consesso produttivo. L'unica altra alternativa consiste nell'estinguersi in santa pace nella miriade di litigiosissime scissioni che erano, nei decenni passati, una delle più vere caratteristiche dell'ambiente. Chi, partendo da una militanza da birreria e da palloneria come quella che stiamo disprezzando, avesse la ventura di accedere a qualche organo elettivo -i casi sono sporadici, ma ci sono- si troverebbe davanti all'unica prospettiva tollerata del rivestire il ruolo dell'utile idiota, congedato a pacche sulle spalle -e con qualche offa, ci mancherebbe- appena non c'è più bisogno di lui per tenere in piedi una maggioranza: per il resto, l'"estrema destra" è prodigiosamente priva di proposte praticabili, capacissima di inculture che entusiasmerebbero qualsiasi antropologo ed incentrata su un'ossessiva e monolitica demonizzazione di un Altro impersonante il Male metafisico, sul quale ogni perfetto rappresentante dell'epoca contemporanea può proiettare tutta la propria spaghettosa e pummarolesca pochezza, la propria inadeguatezza, la cattiveriuccia frustrata da ignorantello obeso e viziato.
In questo senso gli "occidentalisti" che in questo sito bastoniamo gioiosamente in metafora ad ogni piè sospinto sono perfettamente ascrivibili al numero: quello che differenzia gli appartenenti all'"estrema destra" propriamente detta sono, come scrivevamo, i comportamenti di consumo. Comportamenti di consumo anch'essi minuziosamente codificati e soggetti all'accompagnamento di varie forme di ritualismo demenziale, tra le quali, ultima in ordine di tempo ma potremmo sbagliarci -anche perché non è che la cosa ci interessi oltre misura- il prendersi reciprocamente a nerbate durante i concerti.
La cosiddetta "estrema destra", con le caratteristiche che abbiamo sommariamente tratteggiato e che sono ovviamente del tutto negative, è a suo modo un irritante specchio dei tempi; rappresenta il perfetto prodotto di quell'aggregato transgenerazionale di incolti, arrivisti, sprezzanti, bassi, fancazzisti, viziati ed ebeti individui in cui si è trasformata la popolazione della penisola italiana. Una popolazione che ricordiamo esser stata un tempo non troppo lontano intelligente, critica e reattiva.