La prassi seguita dalla collaborazione tra politici e mass media segue sempre lo stesso schema: i primi fanno sapere (formalmente o meno) ai secondi che hanno bisogno di qualche bagatellfall per giustificare carica e stipendio. I secondi creano il caso, i primi lo riprendono, qualche organo elettivo emette di conseguenza una irritante quisquilia legale con cui si punisce/sanziona qualcuno a caso (basta che sia povero o poco combattivo, vanno benissimo lavoratori stranieri, indigeni disoccupati, i giovani sempre e comunque) presentandola come Editto pel Bon Governo. In questo scritto si fa un esempio pratico, facendo finta che a scrivere sia un gazzettiere locale con account sul Libro dei Ceffi, di quelli che vivacchiano di delazioni e che hanno per bersaglio preferito qualunque cosa non siano le occupazioni del perfetto suddito: stare chiusi in casa alla televisione con la ciotola dei maccheroni in grembo, frequentare un centro commerciale con famiglia al séguito per uscirne ulteriormente indebitati, e l'andare a caro prezzo a sbraitare al pallonaio, fermi restando in quest'ultimo caso i limiti consentiti dagli interessi dei padroni e dagli umori della gendarmeria.
Lo scritto, redatto a dileggio, presenta in neretto tutte le ricorrenze più comuni in questo tipo di operazione.
L'alcolismo è una piaga giovanile sempre più diffusa; dobbiamo denunciare l'ennesima violazione alle normative vigenti in uno dei ritrovi della città di Firenze, portata alla nostra attenzione dalla pagina Facebook delle Mamme di Bambine e Bambini Innamorate e Innamorati della Vita e della Purezza dello Sport che frequentano la vicina Scuola Calcio.
"Nel circolo ARCI 'Deveti Slovenački Korpus Narodnooslobilačke Vojske Jugoslavije' di Firenze" scrive sulla pagina una mamma preoccupata "ho visto liberamente esposto al pubblico questo consistente quantitativo di cioccolatini contenenti ciliegie al kirsch, destinati alla vendita senza che nulla richiami il divieto di somministrazione e vendita di alcolici ai minorenni. I cioccolatini consentono addirittura di partecipare, tramite numeri scritti sugli incarti, alla vincita di altri cioccolatini e addirittura di ulteriori dosi di alcool. Io come donna e come mamma temo per mio figlio; cosa succederebbe se lui e gli altri bambini della Scuola Calcio 'Beato Nunzio Sulprizio' della vicina parrocchia, incuriositi dai gestori rumeni del circolo decidessero di provarli e si ubriacassero? Ho immediatamente fatto presente la cosa alle forze dell'ordine, che però mi hanno detto che non possono fare niente."