"Una gang latina". Foto pubblicata dal Corriere della Sera nel giugno 2015.
C'è da giurarci: c'è questa foto sul Corriere della Sera, quello di Oriana Fallaci e degli atei devoti, e i muscolosi ragazzoni ritratti ostentano proprio il simbolo cristiano inviso ai buonisti cattocomunisti zecche radical chic politicamente corretti [*] che per la feccia da mescita disprezzata persino da Umberto Eco rappresentano l'essenza stessa dell'inciviltà.
Poi si viene a sapere che iconografia e fatti concreti non vanno troppo d'accordo, perché invece di seguire l'esempio di Simeone lo Stilita o del Doctor Angelicus signori di questo genere preferiscono passare la giornata e la vita dedicandosi ad atti di violenza repellente e gratuita.
Con indignazione frignona della feccia di cui sopra.
Feccia cui sarebbe bene ricordare che tra disoccupazione, repressione capillare, stipendi schifosi e quartieri ghetto, finalmente l'AmeriKKKa che tanto ammira, la "democrazia da esportazione" cui tutto va concesso, gli si è concretizzata direttamente a domicilio.
Con i fast food e con le serie televisive infarcite di ricchi che piangono e di gendarmi sempre buoni gli "occidentalisti" della penisola italiana erano già a posto da trent'anni: finalmente sono arrivate anche le gang a colmare una delle ultime lacune.
Con i fast food e con le serie televisive infarcite di ricchi che piangono e di gendarmi sempre buoni gli "occidentalisti" della penisola italiana erano già a posto da trent'anni: finalmente sono arrivate anche le gang a colmare una delle ultime lacune.
Chissà cos'hanno da lamentarsi.
[*] I cani "occidentalisti" indicano con questi epiteti chiunque dissenta in misura anche minima dalla loro propaganda. Nell'elenco non compaiono epiteti legati alla contingenza, per esempio i nomi di questo o quel politico inviso, considerato di volta in volta direttamente responsabile di qualunque evento, a cominciare delle deiezioni umane reperite presso le cantonate dei centri storici per finire al collasso militare di qualche "esportazione di democrazia" a casa di chi per nulla la desiderava.