La Guida Suprema della Repubblica Islamica dell'Iran tra gli alti quadri del sepah-e pasdaran-e enghelab-e eslami.
Socialismo Rivoluzionario è un gruppo settario endogamico di cui abbiamo già trattato.
A suo tempo recensimmo un libretto che ne ricostruiva la storia e che permetteva di farsi un'idea del come mai, nella realtà residuale e prodigiosamente litigiosa rappresentata dalla politica militante, Socialismo Rivoluzionario ed i suoi attivisti riescano a quadrare il circolo attirando su di sé concordi ed aperte attestazioni di disprezzo.
Il blog di Giorgio Franchi pubblica nel novembre 2014 una recensione dello stesso testo che riportiamo per intero. L'immagine in alto invece viene dal repertorio iconografico che più contraria Socialismo Rivoluzionario ed i suoi iscritti.
Pardon, le sue iscritte ed i suoi iscritti, sempre così attente ed attenti alle vittime e ai vittimi.
Praticamente un omaggio dovuto.
Dopo
Lotta Comunista sicuramente nelle mie memorie universitarie il
secondo posto è riservato a quelli di Socialismo Rivoluzionario,
meno organizzati dei loro colleghi leninisti duri e puri, ma
ugualmente irregimentati e con una serie di elementi che potrebbero
avvicinare questa formazione più a una setta che a un movimento
politico. Fate una ricerca in google per parole chiave e fatevi
un'opinione vostra.
Invito
anche tutte/i a leggere questo bellissimo libro uscito per i tipi
Massari Editore curato da Stefano Santarelli.
Il
libro in oggetto è l'unico nel panorama nazionale che si lancia in
una critica talmente ben documentata ed impietosa di SR quanto del
suo leader-guru Dario Renzi al secolo Dario De Sanctis, che
quest'ultimo ha ordinato espressamente ai suoi accoliti di non leggere questo libro.
Il
libro parla dell'evoluzione/involuzione di De Sanctis [perché a
conti fatti tutto ruota attorno a lui] dal trotzkismo degli anni '70
fino all'invenzione odierna del cosiddetto “Umanesimo Socialista”,
dalla Lega Socialista Rivoluzionaria a Socialismo Rivoluzionario. Non
si può certo dire che il libro sia stato scritto basandosi sui
sentito dire: tanto Stefano Santarelli quanto Roberto Massari sono
stati stati protagonisti di quegl'anni e il De Sanctis lo hanno
conosciuto veramente, tanto che nei loro contributi ricostruiscono la
storia del periodo trotzkista del quale De Sanctis non parla
volentieri. Un passato epurazioni, maldicenze verso i compagni
ritenuti non conformi alla linea o rei di essere possibili rivali che
imponevano un conformismo ferreo, tutte caratteristiche che a ben
vedere non sembrerebbero estranee all'attuale SR nelle sue
sorprendenti acrobazie politico/tattiche basate nella fase marxista
libertaria [quella che precede l'umanesimo socialista] da una
rilettura arbitraria e falsata di Rosa Luxemburg [si veda il
contributo “Giù le mani da Rosa Luxemburg!” di Michele Nobile].
Lo
spietato conformismo e le epurazioni dei non-allineati è un retaggio
di quel trotzkismo alla Nahuel Moreno e alla S.W.P. americano nella
sua fase discendente che imponevano prima di tutto, anche contro
ragione, la salvaguardia non dell'idea ma della struttura/apparato.
Purtroppo queste tare invece di diluirsi nella fase libertaria (?)
e/o umanista si sono involute ulteriormente arrivando ad un culto
della personalità del capo che ha antecedenti in Italia solo nelle
formazioni di stampo maoista [vedi il caso dell'ex-maoista Aldo Brandirali]. Per capire quanto il conformismo e
l'adesione a-critica alle idee del leader-guru siano sedimentate
basta leggere i contributi di difesa foto-copia all'articolo di
Massari che ricostruisce le marachelle giovanili di De Sancits:
medesimi artifici linguistici, medesima costruzione semiotica e
neologismi ripetuti ossessivamente soprattutto sulla loro stampa
esterna [ultimo loro giornale La Comune]. A prima vista sembrerebbe
programmazione neuro linguistica invertita, se no come spiegare
l'inspiegabile? Astensionisti, poi spalla del centro-sinistra e di
nuovo astensionisti; oppure pacifisti ma con simpatie anti-serbe
a-priori durante la guerra balcanica ed oggi con simpatie
pro-jihadisti in Siria [basti leggere l'articolo/ode sul
fondamentalista genovese Giuliano Ibrahim Delnevo terminato in
Siria], pazzesco! D'altra parte De Sancits/Renzi detta la linea e
questa non si discute. Ma in definitiva SR è una setta? Secondo il
contributo molto acuto e profondo di Miguel Martinez ci starebbe un
bel SI [qui si può leggere una riflessione di Martinez sul suo contributo].
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