Traduzione da The Guardian.
Nascosti nell'ospedale El Wafa.
Nascosti nell'ospedale Al Aqsa.
Nascosti sulla spiaggia dove i bambini giocavano a pallone.
Nascosti nel cortile di Muhammad Hamad, settantacinque anni.
Nascosti fra le case del quartiere di Shujaya.
Nascosti vicino a Zaytoun, vicino a Toffah.
Nascosti a Rafah e a Khan Younis.
Nascosti dentro casa, dalla famiglia Qassan.
Nascosti dentro casa, dal poeta Othman Hussein.
Nascosti nel borgo di Khuzaa
Nascosti nelle migliaia di case rovinate o distrutte.
Nascosti in ottantaquattro scuole e ventitré presidi sanitari.
Nascosti in un caffè dove gli abitanti di Gaza stavano guardando la partita.
Nascosti nelle ambulanze che cercano di soccorrere i feriti.
Nascosti in ventiquattro cadaveri, sepolti sotto le macerie.
Nascosti in una ragazza con le pantofole rosa, una di qua e una di là sull'asfalto, uccisa mentre scappava.
Nascosti in due fratelli di otto e quattro anni, nel centro grandi ustionati di Al Shifa.
Nascosti in quel ragazzino che suo padre ha portato via a pezzi, dentro un sacchetto di plastica del supermercato.
Nascosti nel "guazzabuglio di corpi senza paragoni" che arriva negli ospedali di Gaza.
Nascosti in una donna anziana, ferma in una pozza di sangue su un pavimento di pietra.
Hamas, ci dicono, è cinico e vile.
Richard Seymour
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