Il nostro sito-bersaglio, decisamente, non tiene in gran conto gli sforzi del dialogo interreligioso. Lo dimostra ancora una volta citando un intervento di mons. Bernardini, vescovo di Smirne (Turchia), pubblicato sul numero 39 (pagin 10) della rivista Tempi, il 12 ottobre 2006.
“Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo – cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: 'Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo'. C’è da crederci, perché il "dominio" è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei paesi poveri del Nord Africa e del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei paesi dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità. Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista? È un fatto che termini come ‘dialogo’, ‘giustizia’, ‘reciprocità’, o concetti come ‘diritti dell’uomo’, ‘democrazia’, hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro. Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta, ma questa, ad un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni. La storia ci insegna che le minoranze decise riescono sempre ad imporsi alle maggioranze rinunciatarie e silenziose”.
La nostra impressione è che l'"autorevole personaggio musulmano" possa anche aver avuto voglia di prendere un po' in giro i suoi interlocutori...! Entriamo comunque nel dettaglio.
I petrodollari stanno creando da anni lavoro e ricchezza nei paesi esportatori. La realtà quotidiana di Oman, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti è fatta di immigrazione dall'India, dalle Filippine, dall'Indonesia. Lavoratori stranieri attirati dalle attività alberghiere, turistiche, commerciali ed anche agricole impiantate recentemente nella zona grazie al massiccio afflusso di denaro. Emirati ed Oman ospitano anche un'industria alimentare che produce alimenti halal di ottimo livello per tutto il nord Africa. La costruzione di moschee e centri culturali assorbe una minima parte dei redditi dal petrolio e che essa adombri un pericolo di conquista può pensarlo soltanto un individuo eccezionalmente propenso all'ideazione persecutoria. Che la storia sia fatta dalle minoranze è un punto di vista sicuramente condivisibile: a stonare con esso c'è solo la passione che gli "occidentalisti" hanno per le cosiddette maggioranze silenziose, corteggiatissime alla vigilia di ogni tornata elettorale e target perfetto della macchina delle menzogne cui tutti i media occidentali dànno generoso contributo. Qualunque "maggioranza tranquilla e onesta", poi, si troverà a marciare "compatta e senza esitazioni" contro chi pianifica ed esegue da anni "esportazioni di democrazia", "bombardamenti chirurgici" (che difatti riguardano di solito gli ospedali) e simili nefandezze, palesando oltretutto senza problemi in televisione le proprie intenzioni.
Tutto questo fermo restando che la paventata "invasione islamica" non ci preoccupa minimamente.
“Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo – cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza: 'Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo'. C’è da crederci, perché il "dominio" è già cominciato con i petrodollari, usati non per creare lavoro nei paesi poveri del Nord Africa e del Medio Oriente, ma per costruire moschee e centri culturali nei paesi dell’immigrazione islamica, compresa Roma, centro della cristianità. Come non vedere in tutto questo un chiaro programma di espansione e di riconquista? È un fatto che termini come ‘dialogo’, ‘giustizia’, ‘reciprocità’, o concetti come ‘diritti dell’uomo’, ‘democrazia’, hanno per i musulmani un significato completamente diverso dal nostro. Sappiamo tutti che bisogna distinguere la minoranza fanatica e violenta dalla maggioranza tranquilla e onesta, ma questa, ad un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà sempre compatta e senza esitazioni. La storia ci insegna che le minoranze decise riescono sempre ad imporsi alle maggioranze rinunciatarie e silenziose”.
La nostra impressione è che l'"autorevole personaggio musulmano" possa anche aver avuto voglia di prendere un po' in giro i suoi interlocutori...! Entriamo comunque nel dettaglio.
I petrodollari stanno creando da anni lavoro e ricchezza nei paesi esportatori. La realtà quotidiana di Oman, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti è fatta di immigrazione dall'India, dalle Filippine, dall'Indonesia. Lavoratori stranieri attirati dalle attività alberghiere, turistiche, commerciali ed anche agricole impiantate recentemente nella zona grazie al massiccio afflusso di denaro. Emirati ed Oman ospitano anche un'industria alimentare che produce alimenti halal di ottimo livello per tutto il nord Africa. La costruzione di moschee e centri culturali assorbe una minima parte dei redditi dal petrolio e che essa adombri un pericolo di conquista può pensarlo soltanto un individuo eccezionalmente propenso all'ideazione persecutoria. Che la storia sia fatta dalle minoranze è un punto di vista sicuramente condivisibile: a stonare con esso c'è solo la passione che gli "occidentalisti" hanno per le cosiddette maggioranze silenziose, corteggiatissime alla vigilia di ogni tornata elettorale e target perfetto della macchina delle menzogne cui tutti i media occidentali dànno generoso contributo. Qualunque "maggioranza tranquilla e onesta", poi, si troverà a marciare "compatta e senza esitazioni" contro chi pianifica ed esegue da anni "esportazioni di democrazia", "bombardamenti chirurgici" (che difatti riguardano di solito gli ospedali) e simili nefandezze, palesando oltretutto senza problemi in televisione le proprie intenzioni.
Tutto questo fermo restando che la paventata "invasione islamica" non ci preoccupa minimamente.