Si riferisce, qui, di un articoletto intitolato "il coraggio di avere coraggio", presentato dagli "occidentalisti" del nostro sito-bersaglio come proveniente da una loro lettrice. Un articoletto che è il panegirico di Fallaci Oriana e la denigrazione di un certo premio Nobel che non viene mai nominato, ma che è facilmente identificabile in un Dario Fo che, a suo tempo, non si peritò certo di trattarla con molta maggiore generosità di quanto non avrebbero meritato gli scassatissimi pamphlet islamofobi con cui stava contemporaneamente legittimando la generazione di yankee più incosciente di cui si abbia contezza, e tirando la volata ai dividendi della Rizzoli. Detto tra noi, tanto bastò per far finire D.F. nella lista nera dei nemici dell'"Occidente".
A nostro avviso ci vuole molto più buon senso ad avere buon senso, quando si deve prendere atto della propria mortalità, e del fatto che il mondo non è esattamente come ce lo eravamo immaginato dal nostro esclusivo appartamento pieno di pezzi d'antiquariato e di rendiconti bancari. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di darsi una sana regolata, evitando di fare a coltellate ogni giorno con evidenze e concretezze che non fanno che imporci brusche registrate al bullone dell'orgoglio. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non farsi mettere praticamente alla gogna da chiunque abbia un minimo di rispetto per se stesso e per le competenze altrui. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non fare il possibile e l'impossibile per farsi il vuoto intorno con ogni mezzo ed a qualunque costo. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non farsi trattare in questo modo da due persone che non hanno alcuna formazione approfondita né in islamistica né in geopolitica, ma che di -guarda caso- buon senso sono sicuramente assai più fornite. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non costringere i pochi amici ed estimatori rimasti ad arrampicarsi sugli specchi della logica, dell'evidenza e del buon gusto per giustificare azioni e proponimenti sempre più ingiustificabili.
Sul "coraggio di avere coraggio" ci sarebbe poi un bel po' da ridire. Perché l'impressione che abbiamo noi è che da un bel pezzo, nella penisola italiana, al "coraggio" (giornalistico, imprenditoriale, ecc.) corrisponda sempre l'avere il giusto protettore, facendo però credere di non averne nessuno.
A nostro avviso ci vuole molto più buon senso ad avere buon senso, quando si deve prendere atto della propria mortalità, e del fatto che il mondo non è esattamente come ce lo eravamo immaginato dal nostro esclusivo appartamento pieno di pezzi d'antiquariato e di rendiconti bancari. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di darsi una sana regolata, evitando di fare a coltellate ogni giorno con evidenze e concretezze che non fanno che imporci brusche registrate al bullone dell'orgoglio. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non farsi mettere praticamente alla gogna da chiunque abbia un minimo di rispetto per se stesso e per le competenze altrui. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non fare il possibile e l'impossibile per farsi il vuoto intorno con ogni mezzo ed a qualunque costo. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non farsi trattare in questo modo da due persone che non hanno alcuna formazione approfondita né in islamistica né in geopolitica, ma che di -guarda caso- buon senso sono sicuramente assai più fornite. Ci vuole il buon senso di avere il buon senso di non costringere i pochi amici ed estimatori rimasti ad arrampicarsi sugli specchi della logica, dell'evidenza e del buon gusto per giustificare azioni e proponimenti sempre più ingiustificabili.
Sul "coraggio di avere coraggio" ci sarebbe poi un bel po' da ridire. Perché l'impressione che abbiamo noi è che da un bel pezzo, nella penisola italiana, al "coraggio" (giornalistico, imprenditoriale, ecc.) corrisponda sempre l'avere il giusto protettore, facendo però credere di non averne nessuno.