Il 2 ottobre 2006 un portavoce del nostro sito-bersaglio presenziò ad una trasmissione sul canale digitale Rai Futura, infausto esperimentuccio di Marcello Veneziani durato lo spazio di un mattino.
Dal momento che la televisione e le sue ciarle criminali ci fanno schifo in maniera somma ed irraggiungibile, non siamo in grado di commentare accoglienza, eloquio e gesta del novello ed anonimo highlander citato nel titolo; abbiamo tuttavia motivo di credere che il mèntore dell'operazione sia riuscito a metterlo a dialogo con individui in grado di addomesticare ed edulcorare il confronto, arrivando al limite a rovesciare nei microfoni quel miscuglio di falsità, condiscendenza ed ipocrisia senza il quale si è banditi a vita dalla pubblica comunicazione. Tra gli ospiti c'erano Pino Scaccia e Bianca Stancanelli, rei di aver definito Oriana Fallaci in modo a nostro avviso fin troppo clemente attribuendole meriti passati e stigmatizzandone l'operato recente, come se le radici di questo non fossero facilmente rintracciabili e ripercorribili; i due non incontrano ovviamente il favore dei nostri "occidentalisti", che asseriscono recisamente che "Non c’è un solo libro, una sola pagina, una sola riga in cui la Fallaci istighi qualcuno alla violenza". D'accordo, esistono barzellette migliori di questa, ma è comunque bene evidenziare la cosa. In questo sito gli scritti che evidenziano l'esatto contrario abbondano, e ad essi rimandiamo: dai propositi dinamitardi contro la moschea di Colle val d'Elsa a quelli incendiari contro le tende dei profughi somali passando per l'esortazione alla violenza calcistica, gli esempi si sprecano.
Alla trasmissione partecipava anche una "giornalista musulmana di Metropolis" probabilmente convocata per far la parte del testimone comodo, dal quale non ci si devono attendere smentite clamorose, derisioni o docce fredde: anche questo è un buon indizio della concezione alquanto discutibile che in "Occidente" hanno della libertà di parola.
Tornando sull'argomento tempo dopo, abbiamo scoperto che il portavoce di cui sopra altri non è che un signore che da Itur ad astra ci espone l'intera panoplia dell'"occidentalista" contemporaneo, dagli osanna per i giornalini milanesi alle femmine poco vestite, dalle automobiline veloci ai banner filosionisti, dal tifo per il Milan a quello per Sarkozy. Il che è comodo ed istruttivo, perché trovare tante cose da tenere a distanza compendiate in una sola sede e dai "valori" di un solo individuo, non càpita certo di frequente!
Dal momento che la televisione e le sue ciarle criminali ci fanno schifo in maniera somma ed irraggiungibile, non siamo in grado di commentare accoglienza, eloquio e gesta del novello ed anonimo highlander citato nel titolo; abbiamo tuttavia motivo di credere che il mèntore dell'operazione sia riuscito a metterlo a dialogo con individui in grado di addomesticare ed edulcorare il confronto, arrivando al limite a rovesciare nei microfoni quel miscuglio di falsità, condiscendenza ed ipocrisia senza il quale si è banditi a vita dalla pubblica comunicazione. Tra gli ospiti c'erano Pino Scaccia e Bianca Stancanelli, rei di aver definito Oriana Fallaci in modo a nostro avviso fin troppo clemente attribuendole meriti passati e stigmatizzandone l'operato recente, come se le radici di questo non fossero facilmente rintracciabili e ripercorribili; i due non incontrano ovviamente il favore dei nostri "occidentalisti", che asseriscono recisamente che "Non c’è un solo libro, una sola pagina, una sola riga in cui la Fallaci istighi qualcuno alla violenza". D'accordo, esistono barzellette migliori di questa, ma è comunque bene evidenziare la cosa. In questo sito gli scritti che evidenziano l'esatto contrario abbondano, e ad essi rimandiamo: dai propositi dinamitardi contro la moschea di Colle val d'Elsa a quelli incendiari contro le tende dei profughi somali passando per l'esortazione alla violenza calcistica, gli esempi si sprecano.
Alla trasmissione partecipava anche una "giornalista musulmana di Metropolis" probabilmente convocata per far la parte del testimone comodo, dal quale non ci si devono attendere smentite clamorose, derisioni o docce fredde: anche questo è un buon indizio della concezione alquanto discutibile che in "Occidente" hanno della libertà di parola.
Tornando sull'argomento tempo dopo, abbiamo scoperto che il portavoce di cui sopra altri non è che un signore che da Itur ad astra ci espone l'intera panoplia dell'"occidentalista" contemporaneo, dagli osanna per i giornalini milanesi alle femmine poco vestite, dalle automobiline veloci ai banner filosionisti, dal tifo per il Milan a quello per Sarkozy. Il che è comodo ed istruttivo, perché trovare tante cose da tenere a distanza compendiate in una sola sede e dai "valori" di un solo individuo, non càpita certo di frequente!